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Pasqua in…. Riviera Friulana

 

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LA CUCINA PASQUALE AL GRAND HOTEL E SECONDO TRE RISTORATORI DELLA #RIVIERAFRIULANA: DALLA LOCATION PANORAMICA GRADESE, ALLA CUCINA MARANESE PER IL PESCE PESCATO IN UN’ICONA DELLA CUCINA RIVIERASCA, ALLA PROPOSTA DI CONTAMINAZIONE TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE A LIGNANO, AL MIX TRA TRADIZIONE E CUCINA MODERNA AL GOLF CLUB DELLA CITTA’ BALNEARE RITORNA NELLA RETE RIVIERASCA AL BANCUT IN UNA NUOVA PRESTIGIOSA LOCATION Paiono proprio confermare le antiche credenze popolari le previsioni meteo per i prossimi due giorni: ‘ulif sut, Pasche bagnade’, in lingua friulana. Ovvero, ‘domenica delle Palme, o degli ulivi asciutta, Pasqua bagnata’. Anche se, almeno per domattina, nella Riviera Friulana i previsori anticipano una mattinata soleggiata. Ovvero, le condizioni adatte per festeggiare la Pasqua con serenità. E raggiungere i luoghi dove abbiamo deciso, o potremmo decidere, di recarci per assaporare piatti nuovi. Per proseguire nel nostro tour rivierasco pasquale, approfittando del sole del mattino possiamo compiere un’escursione a Grado. Passeggiare tra le strette calli o sulla diga, per ammirare il mare e il golfo di Trieste.

Ristorante al 7° piano del Grand Hotel Astoria di Grado
Ristorante al 7° piano del Grand Hotel Astoria di Grado

Ristorante al 7.piano per apprezzare da Grado il Golfo di Trieste, le lagune e la #Rivierafriulana

E raggiungere il Grand Hotel Astoria, a poche decine di metri dal municipio e dagli scavi romani. Accanto al grande pranzo a buffet per gli ospiti dell’hotel, che specialmente dall’Austria, vista la vocazione dell’Isola d’oro per il turismo slow, sono già numerosi, al Grand Hotel Astoria è possibile gustare il pranzo pasquale insaporito dal fantastico paesaggio sul golfo e sulla #Rivierafriulana che si può godere dal ristorante situato al settimo piano. Che non a caso è chiamato Al settimo cielo. Tra i piatti destinati ai degustatori della Pasqua, il rollè di crepes con mazzancolle e radicchio di stagione e bisqué leggera ai crostacei; gli gnocchetti rossi con guazzetto di scampetti e rucoletta fresca; i maccheroni trafilati al bronzo saltati con salsa alle melanzane, basilico e ricotta affumicata; il filettino di orata con crema allo zafferano, sfera di venere nera alle capesante; il capretto marinato e speziato cotto a forno con patate al rosmarino; le costicine di agnello dorato alle erbe, confettura di cipolla rossa di Cavasso Nuovo e mousse di patate e ceci.

Alle spalle della Laguna, Marano città della pesca, in un’icona della cucina del pescato

Morandini Carlo a Marano Lagunare
Morandini Carlo a Marano Lagunare

Il bel tempo mattutino è propizio anche per raggiungere Marano Lagunare. Certo, non è pensabile poter visitare le barene, le isole lagunari, il corso del fiume Stella, decidendolo all’ultimo momento, nel mese di aprile. Perché salvo prenotazioni, non sono ancora attivi, fino alla stagione estiva, i collegamenti per le vie d’acqua. Ma una passeggiata per il centro della cittadina della pesca, con l’architettura e la disposizione urbanistica che richiamano quella veneziana, anche se Marano ha origini ben più antiche della città dei Dogi perché risale all’epoca degli antichi romani, ci consentirà di scoprire una delle ricchezze storiche e paesaggistiche del Friuli Venezia Giulia. Dal museo della pesca alla ricostruzione dell’ambiente domestico di casa di pescatori, nel cuore della località. O di scrutare il paesaggio lagunare verso il mare, scoprendo all’orizzonte, a una decina di km di distanza, la skyline rappresentata dai palazzi di Lignano Sabbiadoro. E di osservare da vicino le decine di pescherecci ormeggiati lungo la banchina del porto canale. Che si può anche attraversare su un ponte pedonale. Oppure, di sostare, proprio all’inizio del porto, alla vecchia pescheria, la ‘pescaria vecia’, all’interno della quale sono spesso ospitate mostre ed eventi. Come il Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’. Lì accanto, affacciata verso il molo, con vista in direzione della laguna e dello sbocco del porto canale, e del canale, verso il mare, c’è il ristorante Trattoria alla laguna Alla Vedova Raddi. Dove Decio Raddi prosegue la tradizio

Antipasto del ristorante Vedova Raddi di Marano Lagunare
Antipasto del ristorante Vedova Raddi di Marano Lagunare

ne di famiglia avviata dalla nonna, e da suo padre, Mirto Raddi, uno dei primi animatori della realtà rivierasca. Alla Vedova Raddi, il menù pasquale, e della Pasqetta, è imperniato ovviamente all’utilizzo del pesce pescato e fresco. E la cucina si punta sulla valorizzazione dei sapori più genuini e autentici del pesce adriatico e di quello lagunare. Oggi, e domani, e in questo periodo, questi stessi piatti fanno parte del menù. Purchè siano stati disponibili al mercato ittico. Per esempio, tra i primi, le orecchiette fatte in casa con gli asparagi e i gamberi rossi sono la sintesi del prodotti di mare e del territorio rivierasco, di questa stagione. Altra leccornia che si può apprezzare da Decio in questo periodo è la granseola, preparata con gli accorgimenti della cucina maranese per mantenerne la delicatezza. E sempre tra i sapori delicati, le moleche. I vini a disposizione, scelti da Decio, sono del vigneto regionale e non solo. Ma uno spazio privilegiato è assicurato ai prodotti enologici rivieraschi.

A Lignano un’enoteca con alloggio ideale per degustare

Scendendo verso Lignano, all’ingresso di Pineta, uno dei ritrovi tipici per i lignanesi, ma anche per i gourmet e gli appassionati della cucina di pregio e dei vini particolari, da quelli non filtrati alle cantine emergenti o esclusive, l’Hotel ristorante enoteca La Pigna, della famiglia Bonato. Guidati da Fabrizio, potremo intrapren

Piatto dell' hotel ristorante La Pigna di Lignano Pineta
Piatto dell’ hotel ristorante La Pigna di Lignano Pineta

dere un percorso a cavallo tra tradizione e innovazione, con sapori tipici e stagionali abbinati a contaminazioni di accompagnamento, o di supporto. Tra i piatti che vi si possono gustare, in tutta serenità vista la possibilità di alloggio, per esempio i bocconcini di tombarello con maionese di pinoli e polvere di alghe, o i calamari su carboncini di pane e scorza di limone, ma anche la pitina, di recente divenuta Dop, con crema di formaggio franto della montagna pordenonese. Ma ecco anche l’anguilla in umido, o il filetto di manzo al pepe verde, o la tagliata di petto d’anatra. Che possono essere considerati antipasti, ma anche piatti principali del nostro menù. Assieme agli spaghetti con volpina porchettata e salsa allo yogurt e ravanello, alle linguine con seppie nere, agli gnocchi di patate con ragù d’anatra, ai delicati tagliolini alla San Daniele. Anche i dolci sono tutti fatti in casa, dalla cialda di mandorle con crema al mascarpone e fragole, al tortino al cioccolato caldo con salsa di pere e grappa. Ritorniamo verso l’uscita da Lignano Pineta per raggiungere il Golf club.

Al Golf club Lignano location esclusiva per il ritorno di Arnaldo Anastasia e il suo Al Bancut

Ed ecco una bella sorpresa primaverile: il ristorante Al Bancut Al Golf. Per gli appassionati della buona tavola nell’area rivierasca e a Lignano, segna il rientro di Arnaldo Anastasia nella ristorazione di pregio, con una location di prestigio e consona alla sua esperienza di ristoratore. Il locale, elegante e ‘green’, come ‘verde’ è il tappeto erboso prediletto dai giocatori di golf, pur frequentato dagli appassionati del tipico sport anglosassone, diffuso ormai anche nelle località turistiche alla moda o nei siti ambientali più pregiati, è aperto a tutti. E vi si accede anche dall’esterno. Arnaldo non manca, con lo stile e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto, di assecondare le attese degli appassionati della buona cucina. Per esempio con il menù che si potrà degustare oggi e domani, ma su richiesta anche in seguito: dalle tartine di tonno con tataki macedonia di verdure e frutta alla limoncella; ai gamberi al vapore profumati al coriandolo con crema di germogli primaverili; al risotto ai fasolari e ‘sclopit’ (silene) mantecato al pesto di erbe e fiori di sambuco; ai maltagliati, i ‘blecs’ friulani, di grano saraceno al gransoporo e punte di bruscandoli; al filetto di branzino con pomodorino ‘confit’ e asparagi verdi; al capretto pasquale, o delicata al lemon gras con salsa alla vaniglia e zenzero. E anche per Pasquetta, c’è pure un menù dedicato agli appassionati dei piatti a base di carne.

Ma, vista l’ora, buona Pasqua a tutti.

Carlo Morandini

(3.segue)

#Lignano #Maranolagunare #Grado 15 aprile 2017.

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#RivieraFriulana News 66/2017