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RIVIERA FRIULANA: MUZZANA AMATORI TARTUFI (MAT) – CONSEGNATO DAL SINDACO VITTORINO GALLO L’ATTESTATO DI ADESIONE ALL’ASSOCIAZIONE

Rivmatattestatosindacogallo2012ridottaSECONDO IL PRESIDENTE MORANDINI UN’ATTESTATO PIU’ CHE MAI MERITATO PERCHE’ IL SODALIZIO HA SAPUTO CREARE TRA I DEGUSTATORI ATTORNO AL TARTUFO BIANCO DI MUZZANA ASPETTATIVE ANALOGHE A QUELLE GIA’ CONSOLIDATE DA DECENNI IN ALTRE AREE DEL PAESE  Anche il Comune di Muzzana del Turgnano (UD) apprezza l’idea rivierasca. L’ha confermato il Sindaco, Vittorino Gallo, il quale ha voluto consegnare personalmente l’attestato di adesione all’Associazione Culturale no profit La Riviera Friulana alla Presidente dell’Associazione Muzzana Amatori Tartufi, Anna Maria Viola. La semplice ma significativa cerimonia nell’Ufficio del Primo cittadino di Muzzana. Gallo ha affermato di condividere l’idea rivierasca, che consiste in particolare nella messa in rete delle peculiarità del territorio, delle attrattive, delle ricchezze dell’area compresa tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, la linea delle Risorgive e il litorale adriatico friulano. La consegna è stata voluta dal Sindaco proprio nella giornata nella quale la RAI aveva dedicato, nell’ambito della più seguita in Italia tra le trasmissioni radiofoniche regionali di carattere rurale e agroalimentare, che è la Vita nei campi, ideata negli anni ’70 da Claudio Cojutti, ben 3’52” all’idea rivierasca. Perché è stato consegnato l’Attestato di adesione alla Riviera Friulana al MAT? Come ha spiegato Morandini il sodalizio, peraltro fondato proprio dal sindaco Gallo, che ne è stato il primo Presidente, ha saputo valorizzare e rendere tangibile una ricchezza del territorio prima d’ora esistente ma inesplorata. Infatti, nei due boschi di Muzzana, il Bosco Coda Manin e il Bosco Selva di Arvonchi, entrambi residuali della grande selva planiziale che anticamente ricopriva l’intera pianura padana, è sempre stato presente il tartufo bianco pregiato, il Tuber Magnatum Pico. Assieme ad altre varietà della preziosa formazione di origine simile a quella fungina, che però si sviluppa nel sottosuolo. Gallo, assieme ad altri appassionati che, come lui, tuttora fanno parte del MAT, fece si può dire per caso la prima fortunata scoperta. Da lì, assieme agli amici, con la collaborazione delle autorità locali e delle istituzioni del settore, il percorso che ha portato a far conoscere ai ristoratori, così ai gourmet di tutta Italia e non solo, che non soltanto ad Alba o ad Acqualagna esiste questa ricchezza del sottosuolo. Ma che anche la Riviera Friulana, in particolare l’area definita topograficamente della Bassa Friulana, possiede le potenzialità di area tartufigena. Da allora si è sviluppata una cultura locale del tartufo. E numerosi sono gli esemplari di cane della razza Lagotto romagnolo, implacabili segugi da fiuto per il tartufo, che in questi anni hanno sostituito i tradizionali pastori tedeschi, i dobermann, i dalmata, nella funzione di guardiani delle abitazioni dell’area comunale. Se si tratta di esemplari meno feroci, se disturbati, delle razze citate, sicuramente, il Lagotto è in grado di fiutare la presenza di un tartufo anche a distanza di qualche decina di metri. Con la gioia dei proprietari, e del palato. Anna Maria Viola ha dunque raccolto l’eredità dei presidenti che l’hanno preceduta. Anche se, lamenta, in una stagione del tartufo non certo fortunata. Come nel resto dell’Italia, e non solo, infatti, il caldo secco e prolungato dell’estate, e le piogge autunnali hanno decimato il raccolto del tartufo di pregio. Alzando le quotazioni alle stelle. Ma riducendo le opportunità di assaggio per gli appassionati. Non resta che attendere la stagione estiva e autunnale del 2013.       

 

 

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