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#Rivierafriulana Breve viaggio tra le eccellenze rivierasche tra un’estate di rilancio e un pre lockdown

Da Aquileia a Latisana Clementin e Lorenzonetto tra dubbi, sensazioni e aspettative

Dopo la cris20160810_130638i c’è sempre una ripartenza occasione di rilancio

Ci risiamo. Ce l’aspettavamo ma abbiamo sperato a lungo che non sarebbe stato così. Siamo di nuovo quasi in lockdown, come la scorsa primavera. Con la differenza che ora, invece di andare incontro alla bella stagione, viaggiamo a passi lunghi ma sempre più veloci verso l’inverno, anche se finora l’autunno ci ha regalato giornate più miti del solito. L’inverno, che certamente ci limita già di per sé negli spostamenti. Il freddo ci consiglia di rimanere in casa, dopo il lavoro, salvo recuperare la libertà di relazionarci nei locali, nei ristoranti, nei luoghi di degustazione. Se saremo costretti a rallentare di nuovo le nostre abitudini quotidiane, vorrà dire che ci rincuoreremo nelle nostre case, e perché no, con i sapori rivieraschi. Che hanno vissuto un 2020 da brivido. Perché da un’annata partita bene, con ottime aspettative anche per il turismo rivierasco, siamo ritornati come nella fase rossa di primavera, quando Lignano e Grado, che vantavano già un elevato numero di prenotazioni per l’estate, e programmi e progetti, tra degustazioni ed eventi, incontri culturali e di solidarietà, che si sarebbero avvicendati fino alla fine dell’estate, si sono fermate improvvisamente. Poi, la serrata forzata. Dubbi, timori, la certezza di avere perso la stagione di lancio delle produzioni. Quella nella quale tutte le20160810_130738 realtà ricettive, dell’ORECA, e i locali, fanno le provviste per assecondare e rassicurare la gran folla di turisti. Poi, la ripartenza. Come commenta Franco Clementin, presidente del Consorzio DOC Friuli Aquileia, patron dell’azienda Brojli, che – “è stata come un rimbalzo”. Un’immagine onomatopeica che rende con efficacia quello che è successo: raffiguriamoci l’andamento dell’attività normale nel corso dell’anno, tra le stagioni, come un’onda che sale fino al culmine e poi ridiscende. A volte, di colpo, come si dice in lingua friulana: infatti, da marzo a fine maggio, londa era precipitata. Ma una volta toccato il fondo, è rimbalzata per restituire serenità agli operatori, ai viticoltori, come agli altri settori dell’economia del territorio, risalendo velocemente, fino a pochi giorni fa. Quando purtroppo siamo ripiombati nella famigerata Zona arancione, con una mobilità limitata e il timore che le cose, complice il freddo, possano ancora peggiorare. Franco Clementin, anche a nome dei colleghi viticoltori dell’Aquileiese, che hanno voluto avviare già diversi anni fa il Concorso enologico dei vini della Riviera Friulana, grande sognatore ma uomo concreto, quel tanto che gli è bastato per riuscire a trasferire la sua attività agricola principale, la Fattoria Clementin dal centro di Terzo di Aquileia, dov’era stata avviata dal padre, a un’area suggestiva e ambita alle porte dell’antica città romana, verso Grado, che ora è l’azienda Brojli, è sereno e ottimista. Passato il momento difficile, superato il Natale che con molte probabilità dovremo trascorrere in modo diverso dal solito, nel 2021 si ripartirà bene. Con un nuovo ‘rimbalzo’ della curva. Franco Clementin, attivo in azienda assieme al figlio Antonio, visto che ci ha risposto al telefono da una delle vigne mentre stava potando le viti, ha fiducia nella capacità del pubblico, dei consumatori, di saper scegliere la qualità. E anche questo rallentamento della vita sociale non farà che accrescere successivamente il desiderio di vivere le eccellenze. Com’è accaduto la scorsa estate per la ristorazione. Franco ci parla, e nel frattempo in sottofondo si sente il rumore secco delle forbici da potatura. Perché la qualità nasce dalla cura che si pone al prodotto, precisa, dal vigneto alla cantina. Perché la bottiglia rappresenta il territorio e la realtà dalla quale proviene. Sul versante opposto della Riviera friulana, a Pertegada di Latisana, anche Guido Lorenzonetto, il Cavalier Guido, approfitta del bel tempo per lavorare in vigna. Il clima frizzante stempera la realtà della situazione: è la prima volta che in oltre quarant’anni di attività vive un periodo così improbabile, e impalpabile. Lui, che è stato uno dei primi animatori delle terre rivierasche, individuando i terreni da destinare a vigneto tra gli argini del fiume Tagliamento e quelli della laguna. Con i vigneti più ‘meridionali’ del Friuli Venezia Giulia. Attraverso la sua capacità di relazionarsi e di condividere un’esperienza di una vita da viticoltore, da intrattenitore, da divulgatore delle eccellenze dell’area, ha consolidato una realtà che ora assieme al figlio Marco sta ulteriormente sviluppando, con una nuova cantina e nuovi locali per la degustazione. Dopo un’estate buona, al di là delle attese vissute in primavera, non nasconde l’emozione per il momento delicato. Ma non ci resta che attendere di far trascorrere questo periodo difficile, puntando a mantenere e valorizzare la qualità. Per un’annata di vini, quella del 2020, che come ci spiega si prospetta molto buona. Mentre i prezzi del vino, fortunatamente subiscono soltanto lievi variazioni al ribasso. Guido, spera in un allentamento delle chiusure per il periodo di Natale, ovviamente, se le condizioni del periodo lo permetteranno.

Carlo Morandini

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