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Rivierafriulana: da Latisana parte formazione triennale per giornalisti FVG

#ciboearte : un soggetto che accomuna una molteplicità di artisti e maestri dell’arte

Appello contro la liberalizzazione dei cibi sintetici  

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Quando l’attualità è il punto nodale della formazione dei professionisti della comunicazione e della informazione. 

Il primo dei corsi riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti per il nuovo triennio formativo obbligatorio (2023/2025) nel Friuli Venezia Giulia si è tenuto a Latisana (Ud) alla Galleria Toniatti, e aveva per tema il cibo, letto e raccontato attraverso la ricerca nel mondo dell’arte, la tutela e valorizzazione delle specificità sancita dall’UNESCO, la messa in guardia dall’introduzione di cibi sintetici dal mondo della medicina. Nel porgere il benvenuto ai presenti, Giovanni Toniatti Giacometti, latisanese, personaggio della cultura rivierasca e internazionale, pittore, scrittore, poeta e musicista, si è soffermato sulla sinergia in atto da tempo con l’Associazione culturale La Riviera friulana, il sodalizioorganizzatore dell’evento assieme all’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio con la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine e dell’Associazione dietisti italiani. 

Il corso è stato aperto dal presidente di ARGA FVG, Carlo Morandini, il quale ha tracciato il filo conduttore degli interventi toccando i temi della salvaguardia dei marchi, dei prodotti tipici, delle denominazioni, delle tipicità, della cultura del territorio e del rischio che una cattiva informazione possa distogliere i cittadini e le lettrici e i lettori, o i radio-telespettatori, dai valori alla base della civiltà contadina. Valori e certezze grazie alle quali oggi possiamo ancora contare su una adeguata qualità della vita e della salute. La prima relazione, quella che ha dato il ‘la’ al corso, è stata sviluppata dalla giornalista Adriana Ronco Villotta, studiosa del mondo dell’arte, che ha accompagnato i corsisti su un itinerario narrato e visivo, articolato tra le pieghe della storia dell’arte, i racconti del Vasari, le immagini dei capolavori pittorici e figurativi di ogni epoca. Fino ai quadri, alle installazioni e opere, pittoriche e non, che sono già nella storia dell’arte o sono esposte nei musei del mondo, dalla National Gallery, al Prado, alla Galleria Guggenheim, e altro ancora. 

Il tutto per spiegare che il cibo, per l’uomo, rappresenta un rapporto non soltanto alimentare e salutistico, ma anche culturale perché stimola negli artisti il desiderio di essere rappresentato nei suoi aspetti più affascinanti.
Quel tipo di rapporto che ha motivato l’UNESCO a inserire la ‘Dieta mediterranea’ tra gli elementi da tutelare in quanto ‘Patrimonio immateriale dell’Umanità. 

I motivi di fondo, gli effetti della scelta di tutela globale sono stati ribaditi da Renata Capria D’Aronco, docente e Presidente del Club per l’UNESCO di Udine. D’Aronco ha ricordato che la ‘Dieta mediterranea’ è parte della nostra vita quotidiana perché è l’essenza della nostra civiltà e della nostra cultura. È l’immagine della crescita di un territorio come quello rivierasco divenuto attrattivo per milioni di persone. Ma è tuttora oggetto di studi, ricerche, approfondimenti scientifici che hanno l’obiettivo di aggiungere elementi al bagaglio della conoscenza. 

A supporto del suo percorso didattico sono intervenuti i docenti Edo D’Agaro e prof.  Rosa dell’Università di Udine, il primo co-autore di un libro sulle specie ittiche autoctone friulane (‘Strategie di conservazione e gestione dei salmonidi autoctoni italiani’) e autore di ricerche sull’alimentazione. 

Proprio sull’alimentazione la relazione di chiusura del corso da parte di Claudio Lucas, medico-dietologo, dell’Associazione dietisti italiani, che tralasciando i dettagli della valenza della ‘Dieta mediterranea’ già noti e consolidati, sui quali, anche se in parte, si erano soffermati i relatori precedenti, ha lanciato un allarme sull’introduzione nell’alimentazione umana dei cibi sintetici: la struttura molecolare degli insetti contiene elementi che non sono assimilabili dall’uomo e possono produrre gravi danni all’organismo. Elementi che entrerebbero nell’alimentazione umana anche se utilizzati nell’alimentazione degli animali perché veicolati dalla catena alimentare. Una posizione condivisa espressamente da ARGA FVG che a tale proposito ha approvato unanimemente un documento un mese fa, a tutela dei sapori tipici locali in quanto baluardo della identità locale e della cultura del territorio, ma anche presidio della salute. 

Una posizione, rispetto alla quale si è espresso nei giorni scorsi il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con una mozione che sarà condivisa dal Presidente Piero Mauro Zanin con i Presidenti dei Consigli regionali di tutta Italia.

In chiusura Amos D’Antoni, Presidente onorario di ARGA FVG, ha anticipato alcune decisioni dell’Ordine dei Giornalisti rispetto alla formazione permanente ma ha anche ricordato significative esperienze personali nell’area rivierasca e nel mondo rurale, nonché la sua presenza tra i redattori della popolare rubrica radiofonica La vita nei campi, su RAI Radio 1 FVG.

Al termine del corso Giovanni Toniatti Giacometti ha proposto ai presenti una degustazione dei vini delle Aziende agricole Toniatti, che condivide con i fratelli Livia e Roberto. Prosecco, Prosecco Rosé Millesimato, Rosé, Sharif, dedicato a uno dei cavalli vincenti usciti dalle scuderie Toniatti di Latisana (Ud) e San Michele al Tagliamento (Ve) della razza di trottatori Jet. Abbinati a prodotti locali, alle uova sode macerate nell’aceto balsamico, al salame nostrano della norcineria più vicina della Riviera friulana. A confermare l’attenzione delle Aziende Toniatti per il territorio, la sostenibilità, lo sviluppo sostenibile.