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Rivierafriulana : riprende vigore a Lignano un’icona della ristorazione identitaria

Identità sta a Sabbiadoro come cucina di pesce servita con equilibrio e classe Alle Bocce

Efficace il rilancio del locale di Patrizio Faidutti da decenni riferimento della ristorazione del FVG

Il ristorante con il fuoco acceso anche in un autunno tiepido come questo, a ravvivare la sala principale amplificando il calore di una gestione che ha accompagnato la storia degli ultimi decenni di Lignano. 
Succede Alle Bocce, in via dei Platani, storica ‘location’ della buona cucina, che Patrizio Faidutti di recente ha deciso di rilanciare per farne il salotto gourmet della città balneare e della Riviera friulana, per tutto l’anno.

Il giardino estivo, che ha ospitato tra l’altro l’ormai rituale ritrovo del Panettone di Ferragosto, questa volta in memoria di Gerardo Buttarello (di Gemona del Friuli) da tempo collaboratore di Patrizio, già in autunno si trasforma in un’accogliente veranda per poter rispondere alle attese di una clientela esigente, ma ormai affezionata. 

È infatti ormai da decenni che Patrizio interpreta a Lignano il ruolo dell’oste di casa, intrattenitore degli amici abituali ma pronto a coinvolgere, con la qualità della proposta e il clima accogliente, anche i nuovi visitatori di Lignano, in particolare i turisti.

La sua esperienza ormai pluridecennale gli consente di conoscere aspetti, curiosità, peculiarità dell’intero Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto le segrete cose del vigneto Friuli e del suo territorio, tanto da non avere incertezze nel proporre pietanze e vini adatti ad assecondare gli ospiti, dai turisti occasionali a frequentatori degli

Entrando Alle Bocce, mentre sulla destra c’è ora il bar, dinnanzi si aprono le sale: quella principale è dominata da un grande tavolo riservato ai gruppi di amici o alla ‘sosta breve’. Più avanti, il calore del caminetto acceso invita ad accomodarsi ai tavoli.

Un fuoco sempre acceso” – commenta Patrizio per richiamare la disponibilità del locale, e aggiunge scherzosamente che lo è anche per fare fronte al rincaro dei prezzi dell’energia. 

L’arredo è caldo come l’atmosfera del ristorante, con il legno che fa da padrone mentre sulle pareti scorrono le immagini in bianco e nero dellaLignano com’era alle origini, con la Terrazza mare ancora in legno e la Darsena con le dighe erbose e i casoni dei pescatori a contatto con la laguna. Quasi a ricordare la lunga storia del locale. In pochi mesi, Patrizio ne ha fatto il ritrovo dei vip, come dei gourmet e dei curiosi del gusto, anche d’oltralpe.

Ma anche dei più giovani che trovano in sala, da parte dei due esperti dell’accoglienza, Ada e Fabio, anche l’attenzione disimpegnata e informale, scherzosa, ma sempre professionale. 

Se il cliché de Le Bocce è la cucina friulana, l’arrivo dello chef lignanese, Samy Friedrick, ha virato con decisione i sapori verso la cucina di pesce, sempre ponendo al centro dalla proposta la qualità e la genuinità. 

Ma cominciamo dall’aperitivo, che può essere consumato al bar o in veranda, con la scelta tra il meglio del vigneto FVG, ma anche italiano ed europeo, e gli stuzzichini.
Imperdibili le tartine, in Veneto sono i ‘cicchetti’, con mascarpone e acciuga, che anni fa fecero innamorare il noto attore Renato Pozzetto, grande amico di Lignano come lo è Patrizio. 

L’amore per il suo lavoro, da parte di Faidutti si intuisce dalla cura con la quale accudisce al fuoco, così come i suoi ospiti. Cucina di pesce, Alle Bocce, dunque, locale che ora dispone di un grande parcheggio all’ombra dei platani. 

Questo, forse, l’avrete intuito dall’aperitivo ma si comprenderà meglio affrontando un menù, alla carta, ricco di sorprese. Non certo banali gli antipasti scelti, Polipo alla siciliana, con pomodorini confit, peperoni, patate, erbe aromatiche, e Sarde in saor con la cipolla dolce e i pinoli assieme all’uvetta, e se passiamo al primo, per esempio i Bigoli con burro, acciughe, bottarga, si risveglia una sinfonia di sapori che nei piatti precedenti erano stati volutamente mantenuti nella loro freschezza.

Sapori mediterranei bilanciati dai secondi, per esempio il suadente Baccalà alla vicentina, o le Seppie in umido con nero, piatti della consuetudine di cucina del Nordest, ma anche delle acque rivierasche, il secondo candidabile al Piatto e vino dell’autunno rivierasco.

Per finire, si potrebbe passare alla Crema catalana dove il brulè è costituito da un sottile velo di zucchero caramellato, quasi la firma di una cucina dedicata e non invasiva, impostata, com’è da copione con Patrizio Faidutti, bene interpretato da Samy Friedrick, attorno alla qualità e freschezza della materia prima.

Un vino in accompagnamento? Fabio ci ha suggerito un Friulano rivierasco, anche se per gli amanti delle bollicine una Ribolla Gialla spumantizzata sarebbe stata ugualmente adatta a tutto pasto. 

Riprende così per la fase autunnale il percorso della sezione dell’Associazione culturale La Riviera friulana dedicata al mondo del gusto del territorio, alla ricerca e valorizzazione delle eccellenze dei sapori, del gusto, delle produzioni agroalimentari e della viticoltura di pregio, ma anche delle attività nelle quali la figura di riferimento rappresenta un elemento cardine del territorio.
Sono in programma però nel contempo anche momenti formativi: per esempio corsi per giornalisti per apprendere o affinare ulteriormente l’arte di raccontare il rapporto tra il vino, il cibo, il territorio, ma anche il rapporto tra arte e vino e arte e cibo.

E altro ancora. Ma questi sono ulteriori capitoli del percorso rivierasco. 

Carlo Morandini