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Scompare un esploratore del gusto e un personaggio dell’accoglienza

Il ristoratore Piero Boscolo Un grave lutto ha colpito la Riviera Friulana. È scomparso Piero Boscolo, barman, ricercatore dei sapori e delle peculiarità dell’agroalimentare, gestore di attività che sanno fare la differenza nell’offerta rivierasca. Uno dei promotori dell’idea rivierasca attraverso le sue attività e il sostegno convinto al progetto. E, nel contempo, grande appassionato del mare e di tutto ciò che riguarda la marineria. E in particolare il mondo delle regate e della navigazione a vela. Avevo conosciuto Piero una ventina d’anni fa, forse di più. Proprio nel mondo delle regate. Amico di amici velisti legati da una passione comune: quella per il senso di tranquillità e serenità che la superficie dell’acqua, le grandi distese marine e lagunari, rilasciano quando le si frequenta. Ma anche dallo spirito di competizione, da quella ricerca della sfida, per vincerla, che consente di crescere nell’esperienza, nelle capacità, nella consapevolezza dei limiti ma anche del modo per poterli sfiorare, ottenendo i successi. Così era stato partecipe e protagonista di diverse regate adriatiche e mediterranee. Piero, aveva condiviso diverse esperienze e avventure sui mari. Assieme ai velisti sangiorgini, in particolare Alberto e Stefano Rizzi, ma anche lignanesi. Conoscendo personaggi emblematici e protagonisti del pianeta mare. Aveva regatato nelle acque rivierasche con Paul Cayard n occasione di un evento creato dai Giovani industriali friulani. Nel quale era emerso ancora una volta il suo talento velico. Evento che aveva lo scopo di divulgare lo spirito di collaborazione, il concetto di team, l’attrattività e la positività di condividere in gruppo esperienze e performance agonistiche. Che erano i valori che Piero maggiormente apprezzava e lo legavano saldamente al mondo del mare. Sviluppando un percorso che lega quanti, come me, scendevano i primi tempi al mare dalla città. Era infatti originario di Pozzuolo del Friuli, ma le prime esperienze di lavoro le aveva vissute a Udine. Aveva imparato a conoscere le icone del gusto e le aziende più attente alla qualità delle produzioni. Specialmente attraverso i personaggi che animano il mondo agroalimentare e la viticoltura di qualità, del vigneto regionale, del Nordest e non solo. Riuscendo a conquistare la fiducia degli operatori dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e della viticoltura. Poi aveva scelto Lignano Sabbiadoro con le sue eccellenze per vivere davvero da vicino un’ambiente ricco di suggestione e di possibilità, sia sulla terra ferma che in mare. Ed ecco le esperienze più recenti. Al winebar ‘Taj & Rhum’, e ‘Al Bacan.