40 anni di Premio Hemingway alla vigilia del 70. dalla prima visita dello scrittore all’arenile di Lignano
Premiati lo scrittore cileno Labatut, la scrittrice russa Scerbakova, lo psichiatra Andreoli, il fotografo Finotto, il professor Schettini
Per il 41. alcuni auspicano si ricolleghi alla promozione della città stimolando opere dedicate
Leggi tutto: 40 anni di Premio Hemingway alla vigilia del 70. dalla prima visita dello scrittore all’arenile di LignanoHa compiuto quarant’anni il Premio Hemingway, ideato all’inizio degli anni ’80 per ricordare l’interesse del grande scrittore americano per Lignano e la Riviera friulana, e per accendere i riflettori di un pubblico internazionale sulla spiaggia dorata della città adriatica. Un pool di amministratori e comunicatori, si potrebbe dire un poker, perché allora l’idea fu sviluppata con il sindaco Steno Meroi, il presidente dell’Azienda di soggiorno, Carlo Teghil, il giornalista eclettico Granfranco Cautero, l’assessore regionale al turismo, Gioacchino Francescutto. Con la testa di ponte a Roma e gli agganci nel mondo della cultura e della comunicazione anche in Rai del compianto collega Luigi Mattei.
Quaranta edizioni iniziate con il singolo evento delle premiazioni, poi sviluppando un percorso di alcuni giorni con iniziative di contorno destinate ad avvicinare i premiati ai turisti e al pubblico locale. Momento cardine per molti anni il salone dei congressi del Kursaal, di recente Cinecity, con il sostegno del Comune e della Regione.
Come per il ventennale, per richiamare l’attenzione su Ernest Hemingway, ospite d’onore il nipote, John Patrick, scrittore e autore del libro autobiografico, ‘Una strana tribù’, sull’epopea della famiglia. John, non ha calcato gli scenari di guerra né ha potuto esplorare i dettagli e l’insieme di una Riviera ancora intatta, di una skyline naturale e non alterata dall’urbanizzazione né da uno sviluppo turistico che stava per decollare come nonno Ernest.
Il quale, allora, con una permanenza di qualche settimana si era innamorato delle carature del territorio, tanto da trarne ispirazione per uno dei suoi romanzi più amati, ‘Di là dal fiume tra gli alberi’, prendendo lo spunto della diversità omogenea tra le sponde sinistra, quella nel Friuli Venezia Giulia, e destra, quella nel Veneto orientale, del fiume Tagliamento, osservandone il placido scorrere nel periodo più favorevole dalla spiaggia della Vecchia finanza.
Un periodo trascorso a cacciare, la sua grande passione che forse lo aveva attirato fin qui fino a camuffarsi tra i tini in laguna, anche per fotografare il territorio, e a spostarsi tra Villa Keckler di Fraforeano, Marano Lagunare, il latisanese, la spiaggia di Lignano. Qui, il 15 aprile del 1954, affacciandosi tra le dune inesplorate, un esempio residuale e tutelato sono quelle tra il Bar Sabbiadoro Beach & Restaurant e il villaggio Bella Italia, fu colpito da tale bellezza, tanto da esclamare ‘Questa è la Florida d’Europa’. Aveva visto lontano lo scrittore!
Ma qui interviene il nipote, che quando morì Ernest aveva quattro mesi e non l’ha potuto conoscere. In compenso ne ha letto il primo libro a tredici anni: -“Le cose oggi sono molto cambiate, anche se la vera differenza, a parte la decisa somiglianza con le grandi spiagge della Florida, che si alternano su un litorale – come ricorda John – lungo forse quanto l’Italia’, sta nella concentrazione delle cose”. “Là, in Florida – prosegue – il turismo, le attività, le attrazioni sono molto dilatate sun un territorio vasto, attorno al quale le coste non sono così accoglienti come quelle che contornano la nostra Penisola, perché possono celare insidie”.
John, che abbiamo incontrato prima della serata del Premio a un incontro organizzato dallo SKAL, il network mondiale degli operatori turistici, poi all’Hotel President dov’è stato ospitato, conferma quanto provano coloro che lasciano temporaneamente il nostro Paese poi vi fanno ritorno: – ‘Lla vera America è qui’. Per tanti aspetti, non ultimo la vita culturale che anima anche la città turistica con appuntamenti che si susseguono, con eventi sportivi, musicali, culturali… Quindi, forse, Ernest Hemingway aveva saputo guardare lontano. Intuire che alle spalle di quella spiaggia dorata, in una località già conosciuta con il
‘secondo’ nome di Sabbiadoro per arricchirlo con una brillante pensata pubblicitaria del sostantivo dedicato proprio all’arenile, sarebbe cresciuta una città delle vacanze probabilmente rispettando l’equilibrio tra l’urbanizzazione e il verde.
Rileggendo i brani del nonno Ernest, John ne ha riscoperto la fonte: la vocazione a fare , giornalista, al saper raccontare nei dettagli aspetti che spesso ci sfuggono nella vita di ogni giorno, e che a volte, riletti a distanza di tempo, si rivelano come uno spaccato della società e uno specchio dei tempi.
Il 40. Premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro, assieme ad altre iniziative per agganciare il ricordo dello scrittore ai territori che ha visitato o dove ha vissuto pur sporadicamente vengono sviluppate in Veneto, ha premiato quattro categorie, che intendono rappresentare le capacità di raccontare l’animo umano. I vincitori sono personaggi cari a diverse categorie di telespettatori, come lo psichiatra e farmacologo Vittorino Andreoli, che dalla lucida esperienza dei suoi 84 anni ha analizzato le criticità dell’amore nel libro ‘Lettera sull’amore’, esortazione a metabolizzare le criticità della società moderna e invito ai giovani a recuperare il concetto dell’attesa per vivere in un mondo più sereno. A lui il premio ‘Avventura del pensiero’, rappresentato da un’opera del noto ed eclettico artista udinese Giorgio Celiberti. Per ricordare l’Hemingway fotografo, e testimone con gli scatti in bianco e nero del suo tempo, ecco la sezione chiamata ‘Italo Zannier’, fotografo friulano, per premiare il fotolibro ‘Notte a Nordest’, di Francesco Finotto.
Il premio ‘Testimone del tempo’ è andato invece alla scrittrice russa, Irina Scerbakova, una delle fondatrici di Memorial – Premio Nobel 2022 sulle vittime del regime sovietico. Il premio per la letteratura è stato ottenuto dallo scrittore cileno Benjamin Labatut, affascinato studioso del limite del pensiero umano. Premiato infine l’insegnante più amato dagli studenti, anche da quelli che a volte inciampano nelle insidie dei meccanismi della mente e non riescono a leggere tra le pieghe di una formula matematica o delle scienze, di un postulato, di un procedimento matematico, e consumano energie che poi si rivelano inutili per arrivare alla soluzione. È il professore di fisica televisivo, Vincenzi Schettini, capace di sdrammatizzare tutti questi gap. Per farlo parte dal look, visto che il suo tratto distintivo è la pettinatura voluta per stare sempre più vicino ai ragazzi, che riesce a catturare l’attenzione di tutti, anche degli studiosi e personaggi della cultura presenti in sala.
È stata un’edizione, quella del quarantennale del Premio Hemingway, che ha mantenuto alto il target dei personaggi protagonisti, ed è sempre frutto della collaborazione con Pordenone Legge avviata per risollevare una manifestazione che rischiava perdere l’interesse del grande pubblico. “Ora occorre però – sussurra uno dei personaggi storici di Lignano al termine della premiazione – che il Premio Hemingway si ricolleghi davvero alla nostra città, alla penisola lignanese, alla Laguna di Marano, alla Riviera friulana… Una sezione potrebbe premiare chi scrive o fotografa di queste realtà, ricentrando la promozione del territorio e della località per la quale era stato ideato e stimolando soprattutto i giovani a conoscere, scoprire, amare Lignano Sabbiadoro.
Carlo Morandini