Accanto al fiume Corno la Stella di Mare brilla a San Giorgio di Nogaro
‘Stella di mare’ ristorante di Claudia Azzano e Robert Goode
‘…Stella di mare, …’ Si sente echeggiare il ritornello di una delle canzoni romantiche più amate nel mondo e dedicate al pianeta acqua quando si entra nel ristorante del Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro (Ud). Il nome così attrattivo l’hanno scelto loro, Claudia Azzano e il suo compagno irlandese Robert Goode, da pochi mesi gestori del locale che si trova tra gli ormeggi e il Corno, navigabile fino al capoluogo comunale.
Fiume che consente ai diportisti di Sant’Andrea di mantenere le loro barche sull’acqua dolce. Un nome, ‘Stella di mare’, che vuole rappresentare l’ambizione di Claudia e Robert di puntare all’alta qualità del cibo, dei vini, dell’accoglienza con la cucina di pesce, prevalente nel locale. Visto da lontano, dall’ingresso del marina, l’accesso è libero anche per gli ‘esterni’ e vi si accede citofonando per l’apertura della sbarra che conduce al parcheggio, potrebbe apparire come un fabbricato accessorio alla struttura diportistica.
Percorrendo il parcheggio, accanto alle banchine rivela la cura delle finiture e svela in breve i tavoli all’aperto, esposti al sole
ma al coperto. Da lì si riesce ad apprezzare la luce particolare che riempie il cielo in direzione del mare che si trova dopo tre miglia di navigazione tra il breve tratto sul fiume e l’attraversamento della Laguna di Marano.
E’ infatti proprio la laguna a regalare questa luce riflessa e probabilmente a cedere anche la mitezza del clima. Ma non siamo qui per questo.
L’interno è molto curato con arredi, motivi e complementi che si richiamano al mare. una soffusa musica d’ambiente vintage o soft crea l’atmosfera verso l’entrée, che può essere figlia della cucina tipica rivierasca o alto adriatica, oppure frutto della creatività, attenta alle materie prime di giornata e a km zero, dal pescato alle verdure come al resto degli ingredienti, selezionate dallo chef di provata esperienza nei sapori di mare.
Come suggerisce Claudia, anche lei un’esperienza importante in sala e in cucina, non soltanto regionale, anche nei locali stellati come il Ferarut di Rivignano e, uno per tutti, La Taverna di Colloredo di Piero e Matilde Zanini, si può optare per i piatti tradizionali, per citarne un paio le delicate ‘sarde in saor’ e le linguine alle vongole, o puntare sui piatti ‘basici’, come il branzino sfilettato accompagnato dalle patate con la buccia e un assaggino delle ‘canoce’ in busara.
Si può concludere con i dolci della tradizione fatti in casa, o incontrare, com’è accaduto a noi, la simpatia di Robert e assaporare la torta inglese con le mele, con qualche variante irlandese, morbida, fragrante, profumata. I vini in abbinamento? Si può puntare su un profumato Friulano del Collio o una Malvasia rivierasca. MA non voglio svelarvi tutto, anche perché qui ritorneremo presto per una importante iniziativa rivierasca.
Carlo Morandini