DIETA MEDITERRANEA: UNO STILE DI VITA SALUTISTICO NOTO GIA’ AGLI ANTICHI ROMANI
UN CONVEGNO PER DIVULGARE I BENEFICI DELL’ALIMENTAZIONE RICCA DI PESCE E CEREALI INTEGRALI LEGUMI E POVERA DI CARNE
Gli appuntamenti nelle sedi di attività storiche del FVG : AZIENDA VINI BROJLI ALLE PORTE DELL’ANTICA CITTA’ ROMANA
Un evento sulla Dieta Meditteranea nel Friuli Venezia Giulia è stato realizzato ad Aquileia (Ud) dall’Associazione Culturale La Riviera Friulana in collaborazione con il Wigwam International Club, Italia Nostra sezione di Udine e il Club per l’UNESCO di Udine per UNIUD e per il Club per l’UNESCO di Udine grazie al sostegno della Regione FVG.
Il concetto di ‘Dieta Mediterranea’ è condiviso dal Wigwam Circuit e fa parte del principio sul quale si fonda l’idea rivierasca.
L’Associazione culturale la Riviera Friulana racchiude infatti le eccellenze del territorio, che si impegnano già nel Regolamento (viene sottoscritto presentato assieme allo Statuto al momento dell’adesione) a rispettare i canoni dell’accoglienza, della qualità dei servizi e dell’offerta, i progetti e il rapporto con il territorio, le istituzioni e i visitatori dell’area.
Un’usanza, questa, che è nata ancor prima che venisse riconosciuta ufficialmente
La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale UNESCO che va oltre la semplice alimentazione, rappresentando un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile
Basata sull’uso predominante di cibi vegetali come frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio d’oliva, questa dieta promuove il benessere fisico e mentale.
Il consumo moderato di pesce, latticini e vino rosso, unito all’attività fisica regolare e alla convivialità dei pasti in famiglia e tra amici, riflette l’importanza della socializzazione e della condivisione nell’approccio mediterraneo al cibo.
Questa dieta non solo favorisce la salute cardiovascolare e riduce il rischio di malattie, ma incarna anche una filosofia che celebra la gioia di mangiare bene, gustoso e in armonia con la natura.
La Dieta Mediterranea è stata individuata dal Dottor Ancel Keys, biologo e nutrizionista americano che venne inviato, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nell’isola di Creta e in Campania per condurre studi sui soldati impegnati a combattere in quei luoghi.
Costatò che essi erano meno soggetti a malattie cardiovascolari e a disturbi gastrointestinali. Ma non si fermò lì: infatti, proseguì i suoi studi nel Cilento, a Pioppi, dove morì alla età di 100 anni.
Quindi, egli stesso ha voluto donarci quest’ultima prova sulla veridicità dei suoi studi: infatti, possiamo facilmente intuire come l’alimentazione influisca sulla longevità e sulla qualità della vita.
Ora, molti di noi scalpiteranno per sapere la ricetta di questa Dieta, che, in realtà, è molto basica nonostante la sua efficacia: povera di carne ma ricca di pesce, pane, cereali integrali in chicchi , frutta, verdura, legumi e olio extravergine di oliva.
Dopo che la Dieta Meditteranea è stata eletta tra i beni Patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, il Club per l’UNESCO di Udine, guidato da Renata Capria d’Aronco, con il supporto dell’Università di Udine, e in particolare del professor Edo d’Agaro, il quale ha rappresentato un ruolo centrale in questa iniziativa, ha ricevuto il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per un progetto di valorizzazione sul territorio della Dieta Mediterranea, rivolto ai ricercatori ma, soprattutto, al pubblico.
Progetto, volto a sensibilizzare l’argomento attraverso varie tappe che si sono svolte sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
Dopo la prima tappa, tenutasi all’Università di Udine, la seconda si è svolta a Grado alle foci dell’Isonzo, al ‘Caneo’; la terza ha avuto come cornice la location della Azienda vitivinicola Brojli, della famiglia Clementin.
Nell’evento a Grado, ha aperto il discorso e ne ha tratto le conclusioni il Presidente dell’Associazione Culturale La Riviera Friulana, il giornalista Cav. Carlo Morandini, ideatore del brand territoriale ‘La Riviera Friulana’.
È gestito dall’associazione culturale omonima e vi aderisce anche l’Azienda Brojli come molte altre realtà di pregio ed enti locali dell’area.
Brojli si è sviluppata a partire dall’Azienda agricola Fattoria Clementin, a Terzo di Aquileia (Ud), fondata dal padre di Franco, Orlando Clementin.
Franco ricopre attualmente anche l’incarico di presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori.
La Riviera Friulana, di recente, ha pubblicato, nel suo portale www.larivierafriulana.it, ma anche nella versione cartacea, la 6. edizione della ‘Carta del Gusto’.
Magazine che è stato strutturato grazie alla collaborazione del Foto Cine Club Lignano, del Club per l’UNESCO di Udine, della sezione di Udine di Italia Nostra e dell’Associazione per Giulietta e Romeo in Friuli.
Riguardo alla Dieta Mediterranea, se ne è parlato anche ad Aquileia, e veniva praticata anche nell’antica Roma. Come ci spiega il professor Alviano Scarel, ricercatore di eno-gastronomia romana, grazie ad alcune fonti possiamo dire con chiarezza che gli Antichi Romani si nutrivano, già al tempo, di quegli elementi cardine della Dieta Mediterranea, della quale parliamo ancor’oggi.
La loro alimentazione era costituita principalmente da pesce e cereali in chicchi i, cibi che i Romani riportavano anche nei mosaici, alcuni dei quali si sono conservati e sono arrivati fino ai giorni nostri, designandosi, in questo modo, come fautori originari della Dieta Mediterranea.
Questo è stato, infatti, il tema dell’incontro assieme alla Riviera Friulana, che, come ricorda Morandini, è l’area che ricopre il territorio retrostante all’arco costiero tra i fiumi Tagliamento e Isonzo e i loro bacini, sul quale oggi poggia idealmente il territorio del Friuli Venezia Giulia.
Un paesaggio colmo di eccellenze e peculiarità, per un’area nella quale, durante il patriarcato di Aquileia, che è esistito dal medioevo al Risorgimento, si parlava la lingua friulana e si praticava l’agricoltura ancor prima della fondazione di Aquileia(181 a.C.).
A riprendere questi argomenti è stato Gabriele Cragnolini, Presidente della sezione di Udine di Italia Nostra e agronomo forestale.
Il paesaggio agrario che abbiamo davanti va ammirato e preservato perché è frutto di lavorazioni e trasformazioni avvenute nel corso dei secoli dovute agli avvenimenti naturali. Infatti, continua Cragnolini, si coltivavano superfici estese di terreno fin dal Neolitico e, a seguito del disboscamento di alcune aree, quelle zone venivano coltivate per pochi anni e, successivamente, lasciate allo sviluppo naturale.
Il Friuli Venezia Giulia, come abbiamo appena ricordato, è un territorio che è stato plasmato dalle acque, creato dallo scorrimento dei materiali e dei detriti dei fiumi Tagliamento, Isonzo, Natisone e i cui terreni sono stati modificati dalle bonifiche.
Già ‘ab tempore’ gli antichi avevano una conoscenza approfondita delle piante, dei frutti e dei loro benefici. Basti pensare a poeti latini come Virgilio, che, nelle Bucoliche ci spiega proprio come dovevano essere coltivati i campi.
Si parla infatti della Bucoliche come opera didascalica. Gli antichi, per esempio, sapevano distinguere e scegliere il Carpino bianco per i rimboscamenti perché forniva legna da ardere, mentre altri alberi venivano sfruttati per i suoi frutti.
Per osservare in maniera consona il paesaggio, dobbiamo tenere conto del tempo universale, quello, cioè, che va oltre la nostra conoscenza tangibile. Parliamo, infatti, aggiunge Cragnolini, di Querce di oltre 600 anni e, proprio per questo, va assolutamente preservato.
Il paesaggio in questione viene ritratto diversamente da vari autori fini ai giorni nostri, ha evidenziato Adriana Ronco Villotta, docente di storia della arte. La relatrice ha illustrato una serie di immagini e di dipinti con la natura e i cibi della Dieta Mediterranea come soggetti, che vengono rappresentati in maniera diversa a seconda del periodo che si prende in considerazione.
Questi soggetti esaltano molto spesso il contesto nel quale si trovano. Recentemente, sono state scoperte dagli studiosi le proprietà salutistiche di alcuni alimenti quali il peperoncino, che viene cantato nella sua ode al peperoncino da Rosinella Celeste, scrittrice di poesie a tema, intervenuta successivamente.
Tra gli ospiti dell’evento c’era anche Vincenzo Maiolino, già campione del mondo di ingestione della bacca piccante per eccellenza in una gara disputatasi a Diamante, in Calabria. Il settore primario svolge un ruolo fondamentale nella nostra realtà, ha concluso Alberto Budai, Presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale del FVG, per il mantenimento in salute e la conservazione del nostro territorio.
Lo dobbiamo considerare, ha continuato Budai, come un piccolo ‘Locus Amoenus’ cantato da Virgilio, o un piccolo compendio dal punto di vista climatico e metereologico, che gode anche di un grande bagaglio culturale.
È stato, infatti, scelto fin dagli antichi per la coltivazione e la produzione di varie eccellenze grazie al suo clima favorevole, come accade nell’aquileiese con le pesche di Fiumicello o il Refosco dal peduncolo rosso, il quale viene identificato con l’antico ‘Pucinum’.
Era un vino che veniva ricavato da questi terreni dagli antichi romani. La serie di interventi è stata conclusa da Franco Clementin, che con la moglie Liliana, il figlio Antonio e la figlia Sveva segue in modo esemplare l’azienda, valorizzando le colture dell’area ma anche la cultura del territorio anche grazie al supporto del volontariato culturare e in particolare dalle associazioni Riviera friulana e ARGA FVG, che vi hanno organizzato numerosi eventi, per esempio il Premio Carati d’autore.
La seconda parte dell’evento ha avuto come protagonisti i sapori dell’area aquileiese, ed è stata introdotta e curata da Efrem Tassinato, giornalista enogastronomico e Presidente e fondatore del Wigwam Club International. Tassinato, assieme al Gruppo tutela antica polenta di Fauglis, presieduto da Alberto Budai, Presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale, ha realizzato una ‘Paella mediterranea’ attraverso ingredienti tutti rivieraschi e compresi nella Dieta Mediterranea.
Inoltre, ha preparato anche una bruschetta di pane casereccio con olio extravergine di oliva, aglio, pomodoro fresco e basilico fresco con origano. A coniugarsi con queste due ‘portate’ sono stati il Traminer Campo di Viola e il Pinot Grigio di Brojli.
Sono state, successivamente, servite le pesche di Fiumicello come macedonia con il vino o con il succo di limone, al quale è seguito il semifreddo alla ricotta con ricotta di latte vaccino, miele, uva secca apirena e caffè solubile. Infine, la Torta di Aquileia della pasticceria di Luca Zerbin.
Sono stati inoltre presentati e proposti in degustazione i prodotti a km zero delle Aziende agricole della zona: Agricola Pozzar, agricola Pietro Michelin, Molino Milocco, Lycia Apicoltura, Corte Tomasin, Caseificio La Bonifica, Quattro Stagioni, Villa 10 laboratorio gastronomico. L’evento è stato realizzato con il supporto della Regione FVG con il brand Io sono Friuli Venezia Giulia.
Marco Morandini