Luci magiche della laguna -Itinerari Rivieraschi sul Fiume Aussa Corno
Con che cosa raggiungiamo Marina Sant’Andrea e l’appendice estrema dell’area produttiva di San Giorgio di Nogaro?
Con la sorprendente Ford Mustang Mach E 294 CV e 450 Nm di spinta elettrizzante
Andar per foci? L’ambiente acquatico è sempre più ricco di suggestioni: per la vita che riesce a generare e accogliere nel suo bacino, per i paesaggi che mutano e si arricchiscono con lo scorrere delle ore e per il cambiamento delle luci nell’aria, sulla costa, sull’altra sponda di un fiume o di una zona umida.
Un’apertura, questa del nostro test-road, che intende spiegarvi perché, per questo terzo Itinerario rivierasco ci siamo diretti verso un’altra foce, anche se con caratteristiche completamente diverse da quella raggiunta in precedenza tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto Orientale, ovvero Punta Tagliamento.
Questa volta andremo sul versante opposto dell’arco rivierasco che interessa la Laguna di Marano, ovvero la foce del fiume Corno che non sbocca nell’alto Adriatico ma si insinua nelle acque lagunari prima di raggiungere il mare.
Qui arriva come Aussa-Corno, perché poche centinaia di metri prima si fonde con il fiume più piccolo.
Una situazione ambientale quasi bucolica perché è favorita dalla natura del fiume: non è a carattere torrentizio come il Tagliamento, che in conseguenza delle piogge torrenziali a monte si gonfia con un’onda di piena destinata aripulire l’alveo quasi fino alla sommità degli argini, ma è il risultato delle acque di risorgiva. Acque, che sbucano nella pianura e scendono placide e limpide nella Riviera friulana.
Per arrivarci il percorso è facile e banale, quasi la prosecuzione dell’autostrada A4 che lasceremo al casello di Porpetto per attraversare San Giorgio di Nogaro. Se non faremo tappa in questa operosa realtà della Riviera friulana ci potremo dirigere direttamente verso la zona industriale dell’Aussa-Corno, che si giova di Porto Nogaro, situato sulla riva destra del fiume Corno.
Nonostante la zona industriale, qui l’ambiente viene rispettato e accanto al Corno si trova tra le altre strutture diportistiche Marina Sant’Andrea, rifugio degli yacht oceanici Swan e di imbarcazioni adatte alle lunghe crociere. È un’ambiente riservato e protetto, che come l’area circostante è ‘irrorato’ dalla suggestiva luminosità lagunare. La vicinanza del grande specchio d’acqua riparato dai marosi crea una luminosità particolare che solitamente si ritrova soltanto in alto mare.
Al Marina Sant’Andrea si trova il ristorante Stella di Mare, una sfida della sommelier e gourmet Claudia Azzano, dalla lunga esperienza nei locali stellati, che assieme al suo compagno irlandese ha scelto di rilanciare il locale ora aperto al pubblico con piatti mediterranei, adriatici, rivieraschi di pregio accompagnati dai grandi vini che il vigneto rivierasco, regionale, nazionale sa proporre.
Già, ma con che cosa abbiamo raggiunto le foci dell’Aussa Corno?
Con la nuova Ford Mustang Mach E, anche questa come quella della ristoratrice una sfida che presenta sfumature vincenti. È la prima supercar che rappresenta l’evoluzione completamente elettrica di un’icona del mondo rock vintage, la Ford Mustang, e si distingue per una motorizzazione importante, il possente rombo dei CV e una curva di coppia che slvo i controlli elettronici farebbe rimanere sull’asfalto diversi grammi di battistrada alla volta. La caratteristica più interessante che ha mutuato dal modello di origine dotato di un generoso motore termico è la trazione posteriore.
Così, quando la rappresentante dell’ufficio stampa della Ford Italia ce l’ha proposta abbiamo ipotizzato che per noi si sarebbe aperta una parentesi piuttosto divertente e appagante tra i nostri #testdrive. Una prima occhiata preliminare alle schede tecniche trovate on line ci aveva fuorviato. Avevamo letto 100 CV. Ma si trattava di un refuso, di una fake news. Era infatti il dato riferito alla capacità della batteria, ovvero 100 kW,quindi al sistema elettrico e non alla potenza. Comunque, appena saliti a bordo siamo rimasti affascinati dal livello delle rifiniture e dal confort che ci avvolgeva, nonostante presumessimo che gli accessori sarebbero stati limitati dalla tecnologia elettrica per dare priorità all’energia immagazzinata nella batteria per le prestazioni.
Invece, la Mach E non è stata progettata puntando al risparmio di energia, che ci assicura eventualmente su richiesta e in caso di necessità per condizioni particolari, ma badando al benessere nell’abitacolo assieme alle prestazioni. Dopo la presa di contatto urbana, eccoci finalmente al ‘solito’ test per familiarizzare con l’auto: al casello autostradale lasciando alle spalle la metropoli lombarda possiamo schiacciare sull’acceleratore fino a raggiungere il limite di velocità di 230 Km/h: il risultato è stato decisamente appagante: da 0 siamo passati a 100 km/h in 3,5”.
Prima di tutto vi sveliamo una ‘chicca’ tra le attenzioni della Mustang Mach E per conducente e passeggeri: ovviamente il motore elettrico non emette suoni se non quello elettronico creato per farne percepire l’arrivo a pedoni e ciclisti.
Però, all’interno dell’abitacolo, grazie anche al possente impianto B&O in accelerazione viene riprodotto il rombo cupo e sordo che caratterizza il modello di Mustang a benzina. Quindi, da 0 a 100 km/h in poco più di tre secondi.
Ci chiediamo come il motore elettrico possa erogare soltanto 100 CV come avevamo letto in precedenza. Così controlliamo il comodato d’uso che ci hanno consegnato assieme all’auto a Varco, sede del Parco stampa: 294 CV… Coppia da 450 Nm. Ci siamo capiti! Ora ci regoleremo di conseguenza, ma non saranno necessarie particolari precauzioni,perché tanto è curata l’auto, altrettanto è avanzata l’elettronica.
E alla nostra Mustang non sfugge nulla per quanto riguarda la sicurezza e la tenuta di strada. Per farla derapare, dov’è possibile, magari su qualche tornante in salita di montagna o in un piazzale deserto, mi sono dovuto impegnare, ma subito, prontamente, lei correggeva la sbandata, smorzandola. Per arrivare fin qui non era un elemento essenziale, ma il dato più significativo che emerge dalla prova della Mustang Mach E è che la Ford è andata parecchio avanti nello sviluppo della tecnologia per l’automotiveelettrico.
Ci troviamo infatti a bordo di un’auto molto performante, nellaquale non vengono risparmiati gli accessori e i servizi per la sicurezza, l’assistenza alla guida, nemmeno il confort. SI tratta di un traguardo importante, visto che fino pochi mesi fa per portare a termine viaggi impegnativi o trasferimenti lungo i quali avevamo incontrato imprevisti, e con il traffico attuale ciò accade ogni giorno, eravamo stati costretti a spegnere la radio, spegnere il clima, abbassare o spegnere la ventola, chiudere gli specchietti retrovisori, guardarci bene dall’aprire i finestrini. Con la Mustang Mach E tutto questo non è più necessario, perché il sistema con la batteria da 100 kW assicura 630 km di autonomia. Abbiamo provato su diversi percorsi a verificare questo dato, e soltanto spingendo a fondo su strade pianeggianti e rettilinee siamo riusciti ad abbassare l’autonomia a 430 km. Invece, in montagna dove sono presenti le discese e le strade comportano frequenti decelerazioni, il sistema di autoricarica in frenata o in rallentamento assicura un ripristino efficace della batteria. Per esempio, nell’escursione a Piancavallo nella discesa di ritorno ha recuperato più dell’energia consumata in salita. Non solo, ma il sistema di autoricarica che rafforza l’efficacia del rallentamento sulla Mustang Mach E consente di guidare l’auto utilizzando un solo pedale: quello dell’acceleratore. Questa funzione può essere attivata di default dal grande display centrale che è quasi un televisore e nella parte bassa presenta come sospesa nel vuoto una grande manopola per regolare il volume dell’impianto stereo.
Anche l’impianto di intrattenimento, a conferma delle potenzialità di questa vettura elettrica, è di altissima qualità B&O, e volendo strafare nel ‘dispendio’ di energia le maniglie di apertura delle 4 portiere, l’ampio bagagliaio si svela azionando l’apertura elettrica con il pulsante sotto al portellone, dall’interno o dal telefonino con l’App dedicata, si aprono elettricamente e sono indicate da una luce a led.
A led rossi sono anche i tasti numerici sul montante della porta del guidatore per aprire l’auto con la combinazione personalizzabile. Anche queste sono opzioni che finora sarebbe stato impensabile ritrovare su un’auto elettrica. La guida con un pedale solo, attivabile con la modalità di guida L dal comando che gestisce la marcia avanti (D), indietro (R), parcheggio (P) con quest’auto elettrica a trazione posteriore da 294 CV si rivela puro divertimento, anche perché la curva di coppia del sistema elettrico da 100 kW reca un altro dato significativo: è un ‘rassicurante’ 450 Nm.
Se la guida della Ford Mustang Mach E è puro divertimento anche grazie al passo allungato e, ricordo, la trazione posteriore com’è da sempre per tradizione per i muscolosi modelli a benzina da 4000 cc e oltre di cilindrata, il grande confort degli interni, sedili e finiture in pelle ecologica con cuciture in filo bianco ci permette di godere in pieno relax le prestazioni ma anche il panorama circostante perché il tettuccio è completamente finestrato. Al posto di guida, il cruscotto è un piccolo display tecnico e tecnologico con velocità, la lettura dei cartelli stradali, la modalità di guida inserita, la percentuale di batteria residua, l’autonomia, la temperatura esterna, il chilometraggio dell’auto, l’avviso dell’utilizzo della guida assistita laterale che permette di guidare sempre al centro della carreggiata, anche con visibilità zero. Tutto il resto delle informazioni, compresi i comandi per il sistema B&O, sono proposti dal grande display centrale. Sul quale ci sono anche le indicazioni sulla valutazione della nostra guida, su dov’è finita l’energia della batteria (la climatizzazione può consumare dal 20 al 70%, gli accessori dal 3 al 5%, la temperatura esterna dal 6 al 20%).
Ma lo stile di guida è predominante tant’è che il display, per educarci all’uso consapevole del mezzo elettrico ci assegna i voti su Accelerazione, decelerazione e velocità, indicandoci così l’impiego ottimale. Sempre per la guida, mentre il sistema anticollisione è molto efficace anche a distanza, e perfino in retromarcia (per la sicurezza le telecamere di bordo consentono la vista a 360° attorno all’auto e dall’alto, sul display centrale possiamo scegliere di attivare il nostro sistema elettrico scegliendo tra tre modalità di guida principali: Whisper, per la guida morbida, tranquilla, da prediligere in caso di neve o scarsa aderenza; Active, per una guida bilanciata sulle strade di ogni giorno; Untamed, per le prestazioni più elevate. Ogni sistema di guida viene monitorato dal cruscotto con colori e stile grafico diversi.
E ricordate sempre che il sistema da 100 KW della Mustang Mach E dispone di ben 294 CV di potenza, che eroga in modo progressivo ma deciso, in un crescendo di potenza scandito dal sound artificiale che forse coinvolge di più del sound del motore termico. E d’altro canto è studiato per quello.
Come avrete intuito la Ford Mustang Mach E è un contenitore di opzioni che solitamente sono ‘diluite’ su vetture diverse. Così, preso dal racconto tutto d’un fiato, dimenticavo i dati sulla ricarica: in 10’ sulle colonnine ad alta capacità può arrivare a disporre già di 100 km di autonomia; in 50’ può arrivare all’80 %; in un’ora e 40’ al 100. Con le colonnine di media potenza ci mette poco più di sei ore. Con la colonnina domestica 8 ore. Un progresso sensibile rispetto alle auto elettriche dello scorso anno. Volete provarla anche voi?
Per ora godiamoci le splendide luci del fiume Aussa Corno e della Laguna di Marano, nel cuore della Riviera friulana.
Carlo Morandini