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Territorio: Dalla storia di una famiglia fondante della viticoltura rivierasca lo spaccato del territorio

#Rivierafriulana #cartadelgusto2023 : Moscato 2022 Doc Latisana Lorenzonetto Cavalier Guido

La continua ricerca di novità capaci di arredare il caleidoscopio del gusto rivierasco 

Il vino a breve distanza dal mare, quanto basta per fare in modo che la brezza adriatica e le terre salmastre rivierasche possano cedere ai prodotti enologici quei sentori e profumi capaci di assecondare i cibi dell’area e di essere apprezzati gradevolmente anche da chi ha trascorso la giornata in spiaggia o, meglio e sperabilmente, in mare. E’ l’intuizione che ha mosso i pionieri della viticoltura della Riviera friulana a trasformare in produttivi vigneti terreni ghiaiosi, sabbiosi, a tratti argillosi ma ricchi di sali minerali come quelli biancheggianti chiamati in friulano ‘Blancjuris’, che danno il nome a un vino rosso di pregio, e che spesso sono stati strappati dalle idrovore alle zone umide. Guido Lorenzonetto, uno dei primi a raggiungere dal vicino Veneto il retroterra di Lignano, allora da poco chiamata anche Sabbiadoro, e dopo avere iniziato sul versante opposto della Riviera friulana, nell’Isontino, ad apprendere gli elementi base di un’agricoltura allora eroica perché praticata in terreni inizialmente incolti, ha iniziato a sviluppare la coltivazione della vite, affiancando all’esperienza della sua famiglia da sempre impegnata in agricoltura il desiderio di progredire, affermarsi soprattutto nella vasta platea dei turisti di Lignano e Bibione, quelle grandi spiagge situate a pochi km di distanza, nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto dove i vini Lorenzonetto saranno sempre più apprezzati. Passo dopo passo, traguardo dopo traguardo Guido, ora assieme al figlio Marco, ha ampliato il vigneto avvicinando l’azienda anche all’asse della Sr 354, la trafficata arteria che collega l’Autostrada A4 e il Friuli a Lignano e Bibione. Oggi, il terreno più vicino alla strada è riservato a un curatissimo oliveto, un bilgietto da visita impagabile che assieme ad altri consente all’Azienda Lorenzonetto cavalier Guido di produrre anche un olio con le caratteristiche di pregio del territorio. Guido, assecondato e stimolato da Marco, ci tiene a evidenziare che non bisogna mai finire di sognare, provare, ricercare, guardare avanti per raggiungere gli obiettivi auspicati. Così oggi, nella Doc Friuli Latisana, nella frazione di Pertegada, a ridosso del corso del fiume Tagliamento, la linea dei loro vini va dal Prosecco Millesimato, premiato nei concorsi enologici, al… Moscato. Stentereste a crederlo, vista l’area di produzione proprio il Moscato di Guido Lorenzonetto è stato prescelto dalla giuria qualificata di uno dei primi eventi enologici del 2023. Anche Guido, e suo figlio Marco, enologo al quale è affidato il laboratorio per l’analisi dei viniassieme alla cura del vigneto, sono rimasti positivamente sorpresi dal risultato di questo prodotto. Centrato questo obiettivo inatteso, Marco e Guido non mancano di impegnarsi per completare ulteriormente l’offerta di prodotti dell’azienda latisanese, che si compone anche di frutteti e altri segmenti del mondo rurale. Lorenzonetto cavalier Guido è nata nel 1986, mentre Guido è presente nella Riviera friulana dal 1968. Così una visita alle strutture aziendali, dal chiosco, alla cantina, alla nuova cantina, ai magazzini e all’officina, vero museo e spaccato di sessant’anni di un’attività sviluppata assieme alla moglie Ornella, ora anche alla figlia Mara, alla moglie di Marco Chiara, consente di rivivere come in un realistico diorama tutta la storia dell’attività, dai primi attrezzi e strumenti, ai filtri dei vini di tessuto, a quelli più moderni e sofisticati, che consentono di realizzare prodotti eleganti e caratterizzanti, sempre di maggior pregio. Una storia che riflette il percorso evolutivo del settore primario nella Riviera friulana, dal ‘vin di famee’, il vino di casa, ai vigneti che oggi sono affrescati dai roseti impiantati accanto ai filari per certificarne lo stato di salute. Una salute che è confermata dalle decisioni delle giurie dei concorsi.

Carlo Morandini