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La dieta mediterranea del Friuli Venezia Giulia.A Grado la 2^di 6 tappe del progetto del Club per l’UNESCO di Udine
Sulla riva destra dell’Isonzo a Punta Sdobba il primo approfondimento sui valori dietetici
(altro…)TERRITORIO: Il Club per l’UNESCO di Udine conferma per il 2024 l’adesione alla Riviera friulana
Il rinnovo in occasione di una mostra dei mosaici a Grado (Go)
Contestualmente l’Associazione culturale #laRIvierafriulana conferma l’iscrizione al Club per l’UNESCO UD
Sei importanti eventi di approfondimento e formativi realizzati assieme nel primo semestre 2024
Il Club per l’UNESCO di Udine ha rinnovato con entusiasmo l’adesione per il 2024 all’Associazione culturale La Riviera friulana.
Come ha precisato la Presidentessa, la Professoressa Renata Capria D’Aronco – “un atto imprescindibile a conferma dell’efficacia della sinergia e della collaborazione avviata e perseguita da tempo con il Presidente del sodalizio culturale del territorio, il Cavalier Carlo Morandini, che ha dato e continua a dare seguito a risultati e frutti anche al di là delle attese, sempre all’insegna degli ideali di pace e di cooperazione e per la formazione civica dei cittadini”.
La Presidentessa del Club ha inoltre evidenziato il notevole riscontro mediatico e i riflessi sui social, replicati esponenzialmente dai contatti e dai media connessi con la rete globale UNESCO, e il feedback ottenuto dalla rinnovata presenzadel Club per l’UNESCO di Udine sulla Carta del gusto della Riviera friulana.
“Si tratta – ha aggiunto D’Aronco – del grande progetto ideato da Morandini e dai suoi collaboratori per far conoscere e valorizzare le eccellenze della Riviera friulana assieme alle ricchezze e alle grandi attrattive di un territorio sul quale insistono ben due dei cinque siti UNESCO del Friuli Venezia Giulia, che sono le città storiche di Aquileia e Palmanova, nonché zone di pregio ambientale protette dalla UE, e che si candida a sua volta a divenire Patrimonio dell’umanità in quanto entusiasmante contenitore di peculiarità e attrattive”.
https://www.larivierafriulana.it/cartadelgusto2024.pdf
“La Carta del gusto della Riviera friulana – prosegue la Presidentessa D’Aronco – con questa sesta edizione ha elevato ulteriormente la qualità del progetto e la soglia dell’attenzione su un’area, la Riviera friulana tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, ad alta vocazione storica, culturale, artistica, ma anche ambientale, agroalimentare, enogastronomica, quindi di valenza turistica, vero biglietto da visita per i milioni di visitatori che ogni annogiungono a visitarla”.
https://www.larivierafriulana.it/cartadelgusto2024.pdf
Con la conferma, scontata, dell’adesione alla Riviera friulana, il Club per l’UNESCO di Udine, conclude D’Aronco – “assicura anticipatamente l’adesione e il supporto della rappresentanza friulana del sodalizio mondiale che propugna la pace e la cooperazione anche internazionale e la formazione dei cittadini, alla nuova Carta del gusto che è in fase di progettazione e darà spazio e attenzione alle acque interne e ai percorsi navigabili del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale, nonché alle carature che contraddistinguono questo territorio ricco di elementi impregnati di unicità”.
Il rinnovo dell’iscrizione del Club per l’UNESCO di Udine, ha commentato il Presidente Morandini, è avvenuto non a caso a Grado (Go), in occasione dell’inaugurazione della mostra di mosaici ‘L’arte delle Muse nell’Isola d’oro organizzata dall’Associazione culturale Corte degli artisti di Sedegliano con il supporto del Comune nel foyer dell’ex Cinema Cristallo per rilanciare la storica struttura nel cuore dell’Isola d’oro.
L’intento era quello di ribadire che il concetto alla base del progetto di rilancio del territorio Riviera friulana considera come una entità omogenea l’area compresa tra i fiumi Tagliamento e Isonzo e i loro bacini, la linea delle risorgive friulane e il litorale dell’Alto Adriatico del Friuli Venezia Giulia, e ha nelle grandi località turistiche di Lignano Sabbiadoro (Ud) e Grado (Go) il fulcro delle principali occasioni di interesse. Il territorio retrostante, prosegue Morandini, ovvero a Riviera friulana – “è l’area di riferimento ed è perfettamente complementare con le vicine grandi realtà turistiche, comprese quelle del contiguo Veneto orientale.
Nella stessa occasione l’Associazione culturale La riviera friulana ha rinnovato l’iscrizione al Club per l’UNESCO di Udine https://www.udineclubunesco.org
Tra le varie attività sviluppate nello scorso semestre dal Club per l’UNESCO di Udine e dalla Riviera friulana vi sono corsi di formazione per giornalisti, come quelli di recente a Palazzolo dello Stella, Azienda agricola Isola Augusta, sulle carature di un territorio, quello rivierasco, plasmato e tutelato dalle attività agricole, e di Latisana, Azienda agricola Lorenzonetto Cav. Guido, sulle fonti energetiche alternative e l’agri-fotovoltaico; ma anche la presentazione dell’anteprima della Carta del gusto della Riviera friulana alla Galleria d’arte La cantina di Giovanni Toniatti Giacometti a Latisana, e altri eventi realizzati con la collaborazione di altri sodalizi di volontariato culturale, come la sezione di Udine di Italia nostra; ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio; il Wigwam Club International, l’Associazione per Giulietta e Romeo in Friuli, il Gruppo perla tutela dell’antica polenta di Fauglis.
Ida Donati
40 anni di Premio Hemingway alla vigilia del 70. dalla prima visita dello scrittore all’arenile di Lignano
Premiati lo scrittore cileno Labatut, la scrittrice russa Scerbakova, lo psichiatra Andreoli, il fotografo Finotto, il professor Schettini
Per il 41. alcuni auspicano si ricolleghi alla promozione della città stimolando opere dedicate
Leggi tutto: 40 anni di Premio Hemingway alla vigilia del 70. dalla prima visita dello scrittore all’arenile di LignanoHa compiuto quarant’anni il Premio Hemingway, ideato all’inizio degli anni ’80 per ricordare l’interesse del grande scrittore americano per Lignano e la Riviera friulana, e per accendere i riflettori di un pubblico internazionale sulla spiaggia dorata della città adriatica. Un pool di amministratori e comunicatori, si potrebbe dire un poker, perché allora l’idea fu sviluppata con il sindaco Steno Meroi, il presidente dell’Azienda di soggiorno, Carlo Teghil, il giornalista eclettico Granfranco Cautero, l’assessore regionale al turismo, Gioacchino Francescutto. Con la testa di ponte a Roma e gli agganci nel mondo della cultura e della comunicazione anche in Rai del compianto collega Luigi Mattei.
Quaranta edizioni iniziate con il singolo evento delle premiazioni, poi sviluppando un percorso di alcuni giorni con iniziative di contorno destinate ad avvicinare i premiati ai turisti e al pubblico locale. Momento cardine per molti anni il salone dei congressi del Kursaal, di recente Cinecity, con il sostegno del Comune e della Regione.
Come per il ventennale, per richiamare l’attenzione su Ernest Hemingway, ospite d’onore il nipote, John Patrick, scrittore e autore del libro autobiografico, ‘Una strana tribù’, sull’epopea della famiglia. John, non ha calcato gli scenari di guerra né ha potuto esplorare i dettagli e l’insieme di una Riviera ancora intatta, di una skyline naturale e non alterata dall’urbanizzazione né da uno sviluppo turistico che stava per decollare come nonno Ernest.
Il quale, allora, con una permanenza di qualche settimana si era innamorato delle carature del territorio, tanto da trarne ispirazione per uno dei suoi romanzi più amati, ‘Di là dal fiume tra gli alberi’, prendendo lo spunto della diversità omogenea tra le sponde sinistra, quella nel Friuli Venezia Giulia, e destra, quella nel Veneto orientale, del fiume Tagliamento, osservandone il placido scorrere nel periodo più favorevole dalla spiaggia della Vecchia finanza.
Un periodo trascorso a cacciare, la sua grande passione che forse lo aveva attirato fin qui fino a camuffarsi tra i tini in laguna, anche per fotografare il territorio, e a spostarsi tra Villa Keckler di Fraforeano, Marano Lagunare, il latisanese, la spiaggia di Lignano. Qui, il 15 aprile del 1954, affacciandosi tra le dune inesplorate, un esempio residuale e tutelato sono quelle tra il Bar Sabbiadoro Beach & Restaurant e il villaggio Bella Italia, fu colpito da tale bellezza, tanto da esclamare ‘Questa è la Florida d’Europa’. Aveva visto lontano lo scrittore!
Ma qui interviene il nipote, che quando morì Ernest aveva quattro mesi e non l’ha potuto conoscere. In compenso ne ha letto il primo libro a tredici anni: -“Le cose oggi sono molto cambiate, anche se la vera differenza, a parte la decisa somiglianza con le grandi spiagge della Florida, che si alternano su un litorale – come ricorda John – lungo forse quanto l’Italia’, sta nella concentrazione delle cose”. “Là, in Florida – prosegue – il turismo, le attività, le attrazioni sono molto dilatate sun un territorio vasto, attorno al quale le coste non sono così accoglienti come quelle che contornano la nostra Penisola, perché possono celare insidie”.
John, che abbiamo incontrato prima della serata del Premio a un incontro organizzato dallo SKAL, il network mondiale degli operatori turistici, poi all’Hotel President dov’è stato ospitato, conferma quanto provano coloro che lasciano temporaneamente il nostro Paese poi vi fanno ritorno: – ‘Lla vera America è qui’. Per tanti aspetti, non ultimo la vita culturale che anima anche la città turistica con appuntamenti che si susseguono, con eventi sportivi, musicali, culturali… Quindi, forse, Ernest Hemingway aveva saputo guardare lontano. Intuire che alle spalle di quella spiaggia dorata, in una località già conosciuta con il
‘secondo’ nome di Sabbiadoro per arricchirlo con una brillante pensata pubblicitaria del sostantivo dedicato proprio all’arenile, sarebbe cresciuta una città delle vacanze probabilmente rispettando l’equilibrio tra l’urbanizzazione e il verde.
Rileggendo i brani del nonno Ernest, John ne ha riscoperto la fonte: la vocazione a fare , giornalista, al saper raccontare nei dettagli aspetti che spesso ci sfuggono nella vita di ogni giorno, e che a volte, riletti a distanza di tempo, si rivelano come uno spaccato della società e uno specchio dei tempi.
Il 40. Premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro, assieme ad altre iniziative per agganciare il ricordo dello scrittore ai territori che ha visitato o dove ha vissuto pur sporadicamente vengono sviluppate in Veneto, ha premiato quattro categorie, che intendono rappresentare le capacità di raccontare l’animo umano. I vincitori sono personaggi cari a diverse categorie di telespettatori, come lo psichiatra e farmacologo Vittorino Andreoli, che dalla lucida esperienza dei suoi 84 anni ha analizzato le criticità dell’amore nel libro ‘Lettera sull’amore’, esortazione a metabolizzare le criticità della società moderna e invito ai giovani a recuperare il concetto dell’attesa per vivere in un mondo più sereno. A lui il premio ‘Avventura del pensiero’, rappresentato da un’opera del noto ed eclettico artista udinese Giorgio Celiberti. Per ricordare l’Hemingway fotografo, e testimone con gli scatti in bianco e nero del suo tempo, ecco la sezione chiamata ‘Italo Zannier’, fotografo friulano, per premiare il fotolibro ‘Notte a Nordest’, di Francesco Finotto.
Il premio ‘Testimone del tempo’ è andato invece alla scrittrice russa, Irina Scerbakova, una delle fondatrici di Memorial – Premio Nobel 2022 sulle vittime del regime sovietico. Il premio per la letteratura è stato ottenuto dallo scrittore cileno Benjamin Labatut, affascinato studioso del limite del pensiero umano. Premiato infine l’insegnante più amato dagli studenti, anche da quelli che a volte inciampano nelle insidie dei meccanismi della mente e non riescono a leggere tra le pieghe di una formula matematica o delle scienze, di un postulato, di un procedimento matematico, e consumano energie che poi si rivelano inutili per arrivare alla soluzione. È il professore di fisica televisivo, Vincenzi Schettini, capace di sdrammatizzare tutti questi gap. Per farlo parte dal look, visto che il suo tratto distintivo è la pettinatura voluta per stare sempre più vicino ai ragazzi, che riesce a catturare l’attenzione di tutti, anche degli studiosi e personaggi della cultura presenti in sala.
È stata un’edizione, quella del quarantennale del Premio Hemingway, che ha mantenuto alto il target dei personaggi protagonisti, ed è sempre frutto della collaborazione con Pordenone Legge avviata per risollevare una manifestazione che rischiava perdere l’interesse del grande pubblico. “Ora occorre però – sussurra uno dei personaggi storici di Lignano al termine della premiazione – che il Premio Hemingway si ricolleghi davvero alla nostra città, alla penisola lignanese, alla Laguna di Marano, alla Riviera friulana… Una sezione potrebbe premiare chi scrive o fotografa di queste realtà, ricentrando la promozione del territorio e della località per la quale era stato ideato e stimolando soprattutto i giovani a conoscere, scoprire, amare Lignano Sabbiadoro.
Carlo Morandini
Riviera friulana: E’ primavera ed ecco un’escursione sui pedali tra paesaggi bucolici e prodotti di pregio
Dal soggiorno stellato alla tappa gourmet con una deviazione in Veneto rientrando poi a Latisanaper dedicarsi all’arte
(altro…)Carta del gusto: la riviera friulana verso la nuova edizione con Alla Vecchia finanza di Lignano Riviera (UD)
Il locale della SIL in riva al Tagliamento proiettato verso una nuova esperienza di cucina
Leggi tutto: Carta del gusto: la riviera friulana verso la nuova edizione con Alla Vecchia finanza di Lignano Riviera (UD)Piatti di ispirazione tradizionale con spunti di innovazione e materie prime ricercate e di prossimità
Cucina dal sentore mediterraneo con abbinamenti che non si discostano dalla tradizione rivierasca ma sono arricchiti dalla creatività dello chef Gianni, arrivato a Lignano Riviera Alla Vecchia Finanzadopo avere assecondato per diversi le attese di una clientela alla ricerca del gusto a Bibione Pineta.
Nel ristorante legato al ricordo della permanenza dello scrittore americano Ernest Hemingway nella Riviera friulana, l’antico sito daziario a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Tagliamento, il nuovo corso del locale della SIL di Renzo Pozzo si caratterizza per l’accoglienza professionale del personale pronto a ricevere gli ospiti già nel morbido prato antistante, che si affaccia alle rive del fiume, e fa sentire il calore di una gestione quasi familiare.
È lo stesso chef a raccontare i piatti che prepara con l’intento di generare emozioni nei degustatori, senza strafare ma con una proposta equilibrata e sapiente degli ingredienti. Il locale, con la sua struttura e la collocazione, è il valore aggiunto della proposta del ristorante, che si trova accanto al centro benessere del campeggio ‘Ai due pini’, della stessa proprietà, perché a interni curati, in stile marinaro che si richiama agli anni ’50 per l’uso dei colori tenui ma caratteristici delle abitazioni di allora, si aggiunge l’ampio porticato esterno assieme al prato sul quale sono ormai molti gli ospiti ad apprezzare l’aperitivo alle morbide luci del tramonto.
Con lo sfondo di uno scenario che aveva fatto innamorare Hemingway, probabilmente ispirandogli qui la stesura del romanzo ‘Di là dal fiume tra gli alberi’.
Questo contesto particolare è arricchito dalla placidità del sito, nel quale, la sera, si apprezza il suono di sottofondo della risacca che risale il fiume dalla foce.
Gazebo caratteristici distribuiti nel giardino, che bene si inseriscono nell’arredo degli esterni in un panorama quasi bucolico, consentono di apprezzare la tranquillità del posto anche alla sera, assicurando riparo e la giusta riservatezza.
La mission dello chef Gianni, di origini pugliesi ma fin da adolescente appassionato frequentatore delle realtà rivierasche dell’Alto Adriatico dove tra l’altro ha completato gli studi professionali legati al settore della ristorazione, e che ha sviluppato la sua esperienza ad Asiago, a Bassano del Grappa e in altre realtà, come accennato è regalare emozioni ai degustatori con una cucina ideata con l’amore e la passione per la gastronomia, gli abbinamenti, il migliore utilizzo di ingredienti di prossimità e di qualità.
Piatti che sanno stupire anche per la preparazione molto curata e d’effetto, e che prendono lo spunto dalla tradizione adriatica e rivierasca con inserimenti innovativi, realizzati con la passione di chi ama la cucina e gli ingredienti dell’area, selezionati per emozionare.
Come il mix di tartare, fresco e suadente, ma soprattutto il fresco risotto alle mazzancolle mantecato al gin e zest di limone, o gli scamponi reali gratinati con patate.
E altro ancora, che varia a seconda della disponibilità della materia prima di giornata, e che si può scoprire di volta in volta sul posto. A caratterizzare il percorso che Gianni ha scelto per la cucina ci sono i vini della Riviera friulana, che bene si sposano anche con la cucina mediterranea.
Come la Ribolla Gialla de I Feudi di Romans, scelta per l’intero nostro percorso degustativo.
Carlo Morandini