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Author: admin

Riviera Friulana #esplorafvg : esplorando #Cordovado – #Test Drive della Nuova #Dacia Jogger Bifuel: #itinerarifvg e #innovazione #green



Cordovado, borgo medievale sull’antico corso del Tagliamento, è da ammirare risalendo da Portogruaro verso San Vito al Tagliamento o scendendo da San Michele. Suggestivo il Castello con la Torre dell’orologio e la cinta muraria.

Una delle “chicche” che il territorio della Riviera Friulana propone ai suoi ospiti è il borgo millenario di Cordovado, nell’ex provincia di Pordenone. Lo si raggiunge risalendo la sponda destra del bacino del Tagliamento, quindi più facilmente da Lignano (UD) o da Bibione (VE), attraverso Portogruaro (VE), e lo si incontra prima di San Vito al Tagliamento (PN); oppure, arrivando da nord, da San Michele al Tagliamento (VE). È il Comune più a sud della Provincia di Pordenone.

La sua esistenza è saldamente legata al Tagliamento, poiché sorge sulle rive di un antico ramo del fiume, ora inesistente. Sebbene vi sia prova della sua presenza in un attestato di Martino ‘de cort de Vat’ e sia citato nel 1186 come ‘villam de Cordovado’, il toponimo significa ‘Corte del guado’. I ritrovamenti fanno datare la sua nascita al I o II secolo d.C. L’area del “vecchio castello” si è sviluppata sulle vestigia di un ‘castrum romano’ a difesa di un guado della via Julia Augusta, che da Concordia Sagittaria, a sud di Portogruaro, conduceva al Norico, vale a dire l’attuale Austria centrale, parte della Baviera, Slovenia nord-orientale e le Alpi friulane.

Allora, l’insediamento era costituito da due edifici, mentre al Medioevo risale Borgo Castello, l’area del Castello, fortificato tra l’XI e il XII secolo dai vescovi di Concordia, con funzioni ecclesiastiche, civili e militari. Perse i suoi poteri militari nel XV secolo, con il passaggio della Patria del Friuli alla Repubblica di Venezia. Nel 1186, veniva indicato come possedimento concesso da papa Urbano III al Vescovo di Concordia Sagittaria. Fu governato tramite un gastaldo, carica assegnata alla famiglia Ridolfi, che aveva anche il compito di amministrarvi la giustizia.

L’attuale e suggestiva area fortificata è frutto di modifiche avvenute nel tempo. Oggi sono da ammirare la cerchia esterna delle mura, il terrapieno e il fossato, le due torri portaie per l’accesso a nord e la Torre dell’orologio. L’accesso a sud, risalente al basso medioevo, racchiudeva nello spazio interno il castello vescovile, protetto da mura e fossato, con ponte levatoio, mastio e altri edifici. Il Borgo nuovo, la parte del centro storico a nord del castello, è meno recente rispetto al borgo adiacente alla Pieve di Sant’Andrea, il Duomo vecchio, ed è si è espanso verso nord all’inizio del 1600 dopo la costruzione del Santuario della Madonna.

Nel raggiungere Cordovado con la nuova Dacia Jogger Bifuel, sostenibile perché alimentabile sia a benzina che a gas, abbiamo percorso alcune strade bianche per verificare l’affidabilità della nuova versione del modello a 7 posti della Casa franco-romena, anche in condizioni di scarsa aderenza.

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TestDrive #Rivierafriulana – Nuova Dacia Jogger Bifuel: SUV con vocazione fuoristrada

La versione a sette posti non cambia prestazioni e rendimento, confermandosi un modello ‘green’ grazie alla possibilità di utilizzare gas GPL, riducendo così le emissioni a valori quasi nulli.

Nell’ambito del restyling dei modelli SUV Dacia, la Jogger si presenta in una nuova veste anche nella versione a sette posti. È facile intuire che la variante a cinque posti offre una notevole capacità di carico, tipica di un veicolo da lavoro, accessibile comodamente tramite il grande portellone posteriore. I sedili posteriori ‘supplementari’ sono, in realtà, molto comodi e paragonabili agli altri cinque, e sono dotati di deflettori di coda manualmente apribili per garantire comfort ai passeggeri.

Nella Jogger, l’opzione GPL è presente di serie, il che significa che il gas può fungere da carburante principale. Il motore, di origine Renault, con 3 cilindri e 999 cc, è coadiuvato da una turbina performante che eroga 110 CV (74 kW). La trasmissione è a sei marce e l’abitacolo vanta un ottimo isolamento acustico, permettendo di apprezzare il caratteristico sound del motore a tre cilindri, gradevole all’orecchio.

Le performance della Jogger sono adeguate, soprattutto in fase di sorpasso, dove si nota una progressione importante. Come per tutti i motori a tre cilindri, è consigliabile anticipare le manovre di sorpasso, fornendo al motore il tempo necessario per raggiungere i giri ottimali. Anche su terreni sterrati, la Jogger si dimostra sicura e reattiva al volante, nonostante le dimensioni generose; con un passo leggermente più lungo rispetto ad altre vetture della stessa categoria, mantiene comunque una lunghezza totale di 455 cm, quasi un metro in meno rispetto ai concorrenti.

I sedili sono avvolgenti e rivestiti con tessuti ecologici moderni, dotati di regolazioni complete, e il volante è regolabile in profondità. Per sfruttare al massimo lo spazio interno, sono presenti comandi visibili e colorati in rosso sul portellone posteriore per azionare i sedili di coda, facilitando così l’accesso ai passeggeri.

Il cruscotto è dotato di due indicatori analogici e di un display digitale centrale ricco di informazioni, tra cui il livello dei serbatoi di gas e benzina. Il passaggio automatico tra i due carburanti, al termine dell’autonomia, è praticamente impercettibile, e la differenza nei consumi è minima; dopo pochi rifornimenti, il GPL diventa sicuramente la scelta preferita grazie al suo costo inferiore. Complessivamente, l’autonomia della Dacia Jogger Bifuel, sommando i due serbatoi, supera i 900 km, garantendo così ampie possibilità per i viaggi lunghi.

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