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Carta del Gusto

Estate 2023 : Un’oasi sospesa tra campagna e Laguna per degustare piatti tradizionali o creativi

#cartadelgusto23

Nella #Rivierafriulana a Marina Sant’Andrea (Ud): dal gusto della semplicità al sapore della creatività

Un ristorante che ritrova la sua attrattività non solo per i naviganti ma anche per gli appassionati

Veduta del Marina Sant’Andrea – S.G.di Nogaro UD

L’oasi che ripropone nel retroterra, anche se a breve distanza dal mare, l’atmosfera placida dell’ambiente lagunare e nel contempo la serenità della campagna rivierasca, dov’è possibile degustare piatti adriatici tradizionali ma anche l’esito della creatività di un cuoco dalla lunga e articolata esperienza: è il ristorante del Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro (Ud). Si trova lungo il fiume Corno a breve distanza dal suo sbocco in laguna, al termine del lungo rettifilo della strada dell’Aussa-Corno dove insiste anche Porto Nogaro.

Infatti, non è raro potervi ammirare dai tavoli del luminoso giardino coperto del locale il silente passaggio di navi mercantili di piccola-media dimensione o dei rimorchiatori, che scorrono a poche decine di metri sbucando oltre l’argine del fiume quasi al livello del curatissimo prato antistante, spesso annunciato da un suono di sirena della nave per reclamare la precedenza sul canale. Il motivo di questa vicinanza è presto svelato: si tratta del ristorante del marina che è aperto al pubblico e rappresenta il ritrovo dei naviganti. Capita infatti di incontrarvi amici regatanti, marinai, navigatori, armatori che vivono sul mare o danno corpo alla loro passione facendo base nella struttura nautica. Così anche alla clientela ‘esterna’ capita di poter ascoltare rapiti racconti suggestivi, esperienze spesso irripetibili occorse nella navigazione sui mari del mondo ad appassionati appena rientrati da suggestive crociere o in procinto di salpare per percorrere le coste adriatiche o andare oltre. In questo contesto particolare si è realizzata una situazione che sta svelando la sua efficacia agli ospiti del locale.

La nuova gestione è stata affidata dal marina a Claudia Azzano, sommelier professionista e con una lunga esperienza maturata nei locali stellati del Friuli del gusto, che cura personalmente la qualità della proposta e del servizio, assieme all’irlandese Robert Goode, appassionato delle carature della cucina mediterranea e rivierasca e del pregio dei vini dell’area.

Una cura e attenzione metodica che sono la sintesi dell’impegno maturato da Claudia Azzano lungo il suo percorso professionale nel corso del quale ha appreso in particolare come saper trasmettere le attese della clientela alla cucina. Per quanto riguarda gli abbinamenti con i vini di pregio ci pensa lei. Per esempio con il piatto dell’estate dedicato dallo chef alla Carta del Gusto della Riviera friulana. Un piatto ‘pazzo’, come l’ha definito il cuoco, che però con la sua esperienza è riuscito a ottenere l’interesse degli ospiti con una crescente richiesta: il Polipo con l’anguria. Un piatto che si distingue per i delicati sentori estivi arricchiti dalla morbidezza e fragranza marina del polipo. Ah sì… l’abbinamento di Claudia: “una bella Malvasia rivierasca, sapida, fresca, intensa e piena’.

L’attrattività della cucina del locale si sviluppa anche attraverso la linea scelta dal cuoco per la preparazione dei piatti che si riassume nell’impiego della materia prima di qualità e sempre fresca per proporre ricette semplici ma caratterizzate, dai Tagliolini alla ‘busara’, ai Paccheri con tonno, pomodorini e olive, ‘aromatizzati’ con una spolverata di fragrante timo essicato, alle semplici ma imperdibili Sarde panate, ai dolci, tra i quali la versione analcolica del Vetturino, con la panna non zuccherata, la versione base del Tiramisù. Una cucina dietetica che esalta il gusto della genuinità. Il nome del locale? Sarà svelato in occasione di un evento del marina alla fine dell’estate.

Carlo Morandini

Nella Riviera friulana il ritrovo dei vip, personaggi dello sport e della cultura e amministratori

La cucina di mare che valorizza la genuinità ed esalta i sapori adriatici

Tagliolini Da Patrizio e Ribolla Gialla per insaporire l’estate lignanese

Il modello di convivialità friulano funziona e rinnova la sua attrattività dalla montagna alla Riviera, per tutto l’anno, nella stagione fredda come in piena estate. A Lignano Sabbiadoro ne è un esempio emblematico ‘Da Patrizio’, come ormai gli amici cittadini e i frequentatori della località balneare friulana hanno ribattezzato ‘Alle bocce’, locale che possiede una sua storicità locale ed è nato negli anni ’70 con la formula dell’osteria. Dove cibi e pietanze dell’area venivano proposte con la cordialità della gente del mare, condite con il buon vino friulano e rivierasco. All’inizio di via dei Platani, dove viale Europa lascia spazio al nucleo principale della cittadina adriatica, ‘Da Patrizio Alle Bocce’ si trova di fronte al tennis e al minigolf, e dove c’erano i campi da bocce, accanto alla griglia all’aperto che per decenni ha rappresentato una delle attrattive locali, si trova ora l’ampio parcheggio. È in questo locale che Patrizio ha trasferito il modello vincente dell’osteria friulana, anche se specializzata nella cucina di mare.

La luminosa veranda de ‘Le bocce’ è ora racchiusa dalle moderne pareti trasparenti e rappresenta il sito versatile per l’aperitivo, in tarda mattinata come alla sera, ma si trasforma rapidamente per il pranzo veloce o anche per la cena gustata al coperto, ma all’aria aperta. All’interno il bancone del bar, per gli stuzzichini e l’aperitivo veloce o per un buon bicchiere di vino scelto tra le tante etichette del vigneto regionale individuate tra gli amici di Patrizio. La sala del caminetto, ‘gettonatissima’ nella stagione fresca quando lo stesso gestore accende e ravviva il fuoco, assieme al tavolone per gli amici ospita i tavoli destinati alla ristorazione ed è l’area del locale dove degustare al meglio i sapori e i vini che di stagione in stagione, e a seconda del periodo, costituiscono un’attrattiva rappresentativa del gusto della Riviera friulana.

#Rivierafriulana: Patrizio Faidutti tra i primi sostenitori

Un’idea, quella rivierasca, che Patrizio Faidutti, friulano Doc e da sempre frequentatore della cittadina sostiene fin dall’origine, come da sempre egli è paladino delle tradizioni e delle tipicità friulane. I locali che Patrizio ha animato, nella Riviera friulana come accanto, nel contiguo Veneto Orientale, sulla sponda destra del fiume Tagliamento, sono sempre stati frequentati dai vip, da personaggi del mondo della cultura, della politica, dello sport e della società, ma anche del mondo enogastronomico e della ristorazione, tutti accomunati dalla passione per il mare e per la possibilità di re-incontrarvi gli amici di sempre. Nel tempo Patrizio ha così raccolto il bagaglio di esperienze e di conoscenze che arricchiscono la professionalità di un buon ristoratore, e sono per gli ospiti una garanzia della qualità delle materie prime e delle proposte. Così per l’aperitivo a tavola si può giocare tra un Prosecco e la Ribolla Gialla spumantizzata da gustare assieme all’apertura della cucina adriatica e mediterranea. Dall’antipasto caldo, con le sarde fritte e lo spiedo di mazzancolle, al tris di baccalà mantecato su polenta gialla con cappero, oliva o pomodorino secco, al morbido e gustoso polipo con frutti di mare, cozze, vongole, capperi e pomodorini, misticanza. Un bianco fermo, Friulano o Ribolla, assieme ai tagliolini di Patrizio ai frutti di mare, Piatto dell’estate; per passare a un Rosato o a un Pinot nero leggero assieme ai Tagliolini San Daniele. Tra i secondi la scelta è sempre legata alla stagionalità e alla reperibilità, ma se ‘Da Patrizio Alle Bocce’ gioca le sue carte dell’estate sulla cucina di pesce, non mancano i piatti di carne, e allora si passa ai rossi, della Riviera friulana o del Collio, altra realtà dove Patrizio è di casa.

A concludere la cena nel locale, accuditi da personale qualificato e capace di ricreare quel contatto tra il ristorante e gli ospiti che spesso manca in altre realtà, il Tiramisù in versione tradizionale o la Crema cotta, assieme a un profumato Verduzzo rivierasco. #cartadelgusto2023

Carlo Morandini

In riva al #tagliamento sintesi dei sapori che affascinarono #hemingway

Riparte La Vecchia Finanza tra la Calamarata a sorpresa a un Tiramisù delicato e convincente

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Colori, luci e sapori genuini con la rinnovata gestione aziendale di un locale storico di Lignano Riviera

Di là dal fiume… tra gli alberi’: fanno ormai parte della cultura del territorio rivierasco la vita e le opere di Ernest Hemingway, e questa frase, che è il titolo di uno dei romanzi più amati del giornalista-scrittore americano è impressa su un cippo sulla riva sinistra del fiume Tagliamento, a poca distanza dalla foce, a ricordo della sua frequentazione della penisola lignanese.

E’ lì, è accanto al luogo dove si narra #Hemingway avesse tratto ispirazione forse assieme all’amata del luogo per quel suo libro che lancia un ponte ideale oltre il #fiume Tagliamento verso l’ignoto immaginario che allora per lui risuonava ancora degli echi della guerra, che c’è il ristorante ‘La Vecchia Finanza,‘ trattoria con cucina prevalentemente di pesce. Si trova dove originariamente c’era un vecchio sito daziario. Il locale è alla fine del percorso lungomare di Lignano, quasi alla foce del Tagliamento, e ha rilanciato da questa stagione l’attrattività di un’area suggestiva, a poche centinaia di metri dall’estuario del fiume, dove le sue acque placide si mescolano con quelle salmastre dal #mare.

Il locale si trova accanto all’area well-ness del ‘ Campeggio Fra i pini,‘ed è di fronte all’imbarcadero per il traghetto ciclo pedonale verso la sponda veneta e Bibione. L’ampio giardino de La Vecchia Finanza è riservato agli aperitivi e al drink serale, mentre il terrazzo serve per gustare la cucina dello chef toscano Davide Pacelli. Le sale interne hanno un fascino particolate: ricostruiscono l’ambiente dell’epoca nella quale Hemingway soggiornava a Lignano e nella Riviera friulana rafforzando la coreografia dello scenario naturale del quale il fiume è il protagonista, specialmente quando le luci dell’imperdibile tramonto colorano il verde delle sponde. Hanno il sapore dell’architettura rivierasca del dopoguerra del ‘900.

La ripartenza de La Vecchia Finanza , che fa parte del compendio S.i.l. della Famiglia Pozzo, è progettata e seguita da Furio Cepile, manager da decenni attivo a Lignano, in particolare a Riviera, e nella regione: è sempre vicino al cuoco e allo staff per assicurare il servizio più adeguato e atteso dagli ospiti. Il valore aggiunto del locale sono le luci, fino a quella soffusa della luna, mentre i colori sono scelti per rendere vivi gli interni, tra i quali troneggia la sala del caminetto destinata alle degustazioni e al relax, dedicata a Hemingway. Numerose immagini d’epoca collocate alle pareti rievocano la storia di Lignano. I piatti de La Vecchia Finanza sono curati ed eleganti, e tra essi regna l’ingrediente più efficace: la selezione attenta delle materie prime.

Le sale interne, quasi a replicare lo scenario esterno dominato dal placido scorrere del fiume, assicurano riservatezza e la tranquillità per potersi dedicare a piatti che comunicano il gusto semplice ma profondo del mare. L’insalata di mare è interpretata con un gusto fresco e delicato che non trascura la fragranza del polpo né il sapore morbido delle cozze. Pacchero in vaso cottura ai frutti di mare, Piatto dell’estate, è arricchita dai frutti di mare e dai pomodori pachino, e si svela in una inusuale ma efficace proposta: è contenuta e va consumata in un vaso ermetico avvolto nella stoffa per ritardarne il raffreddamento e conservare così la fragranza della proposta.

Tra i secondi, due le opzioni più richieste dell’estate: l’appagante Fritto misto con le verdure di stagione, e la Coda di rospo in rosso, con la quale, anziché il Friulano abbinato ai piatti precedenti, un Merlot rivierasco leggero ci sta. La sorpresa tra dolci di tendenza, come tutti i piatti preparati senza l’impiego di insaporitori o aromi, il Tiramisù come l’avrebbe apprezzato Hemingway, da gustare ammirando il tramonto: savoiardi fatti in casa come la delicata crema al mascarpone e una lieve spruzzata di caffè. Un percorso, quello seguito, oltre che gradevole sostenibile e risultato di un equilibrato dosaggio di ingredienti rivieraschi, adriatici, mediterranei: un po’ la sintesi di elementi che avevano ammaliato Hemingway, e si rivolge a chi desidera ritrovare i sapori della tradizione locale, con un pizzico di contaminazione mediterranea.

#cartadelgusto2023

Carlo Morandini

Ricordi, riflessioni, progetti in una notte di mezza estate

Sono passati quindici anni dalla mezza estate del 2006, quando passavo le serate e parte delle notti a mettere assieme il materiale necessario, gli appunti, i frammenti di interviste, le foto, gli elementi che sarebbero diventati il libro Riviera friulana. Sono trascorsi quasi quindici anni dalla sera del dicembre 2007, quando presentai nella sede della Società filologica friulana, supportato da Alfonso D Leva, caporedattore dell’Ansa di Trieste, con l’assenso della Regione, presente l’allora Assessore alla Cultura, Roberto Antonaz, la prolusione del mio compianto vicepresidente di ARGA FVG, Giovanni Trevisan, il mio volume La Riviera Friulana.

Uno spaccato delle ricchezze, attrattive, peculiarità, eccellenze di un’area che avevo inteso battezzare idealmente come Riviera, condividendo le aspettative, le attese, le potenzialità spesso inespresse di un territorio fino ad allora trascurato, ma denso di elementi di interesse, animato da un fermento che stava sfociando nella crescita e nello sviluppo verso traguardi di eccellenza.

Avevo voluto interpretare le aspettative e i sogni dei pionieri dell’agroalimentare, dell’enogastronomia, della ricettività, dell’accoglienza, della cultura di un’area che non poteva che essere sinergica e complementare alle grandi spiagge del Friuli Venezia Giulia, cioè Lignano Sabbiadoro e Grado. Perché stava racchiudendo quell’offerta, quelle attrattive, quelle possibilità di intrattenimento e arricchimento che costituiscono la cultura del territorio e sono la linfa della quale si abbeverano i curiosi delle specificità, i ricercatori, gli studiosi delle ricchezze locali, autoctone, autentiche.

Che forse troppo banalmente oggi sono considerati con un ‘stringa’ lessicale di sintesi: ovvero, sono i protagonisti del ‘turismo lento’. Lento, perché si sofferma sulla ricerca, e per attingere proprio a quelle ricchezze che quel libro ha voluto, ha inteso proporre e svelare, anche se in forma ancora embrionale, parziale. Quasi fosse una prima puntata di un lavoro intenso che è poi stato sviluppato con il supporto e concorso, con la condivisione di operatori, animatori del territorio, imprenditori, ricercatori e studiosi, giornalisti, amministratori, politici.

L’idea rivierasca non poteva avere confini tracciati sul tecnigrafo, perché espressione di una realtà in crescente fermento. Così dalla linea di demarcazione dei due fiumi, l’Isonzo a Oriente, il Tagliamento 62e2d9a1-3c9f-4cb5-994f-fe75a0bf0ecea occidente, siamo passati a considerare i bacini dei due corsi d’acqua principali del Friuli Venezia Giulia, che sfociano a estuario nell’Alto Adriatico e segnano un confine tra territori, ma tracciano la mappa di un tessuto sociale, culturale, economico, che proprio grazie alle loro acque si è sviluppato.

Perché Riviera friulana, un’idea maturata assieme a viticoltori paladini delle terre vocate a colture di pregio, ristoratori che hanno svolto un ruolo pionieristico e fondante nella valorizzazione di realtà un tempo marginali, agricoltori lungimiranti, esercenti dei luoghi di ritrovo delle anime delle diverse comunità locali, animatori culturali, intende riscattare un territorio non meno vocato delle terre costiere rivierasche: alcuni esempi la Riviera dei Fiori, la Riviera del Conero, la Riviera Amalfitana, la Riviera Romagnola

Un processo culturale, di cultura del territorio, che non poteva non considerare la storia dell’area, l’estensione del concetto linguistico, fino a Concordia Sagittaria, San Michele al Tagliamento, Portogruaro, da un lato, l’Isontino, dall’altro, nel quale si inseriscono con i colpi di scena della storia le parlate venete, da Marano Lagunare a Grado. Un’idea che in pochi mesi ha riscaldato gli animi rivieraschi e motivato operatori, promotori del territorio, animatori, amministratori, professionisti, giornalisti, cittadini a spingermi a rendere concreta l’idea.

RivlignanoaereaLverdeEd ecco nascere l’Associazione culturale La Riviera friulana, con il concorso altamente qualificato di Valter Casasola, studioso, ricercatore del territorio, una delle anime fondanti dei sommelier, segretario, e di Fabio Barison, vicepresidente, commercialista a San Marco, Venezia. Due personaggi, esterni alle attività economiche e culturali dell’area, che mi hanno consentito di mettere a fuoco le criticità, le valenze, le potenzialità della Riviera friulana codificando il percorso del sodalizio. Che inizierà così un percorso a volte complesso, discusso, ma sempre partecipato e costruttivo, attraverso decine di presenze, presentazioni, forum, approfondimenti, convegni, tavole rotonde, interviste, servizi televisivi anche sulle reti nazionali, presentazioni a e con personaggi fondanti della promozione del territorio, come Luca Maroni, Edoardo Raspelli, Paolo Massobrio, Marco Gatti, Mimmo Vita, Massimiliano  Ossini, Tony Gomishek, Natasha Trua Artzberger, in presenza e sui quotidiani nazionali, dal Corriere della sera, a La Stampa, La Repubblica, Paese Roma, La Nazione di Firenze, Il Messaggero di Roma, le trasmissioni Rai, Linea Verde, Sì Viaggiare, La Vita nei campi, Melaverde su Rete 4, e altre ancora, a rassegne in Italia e all’estero, come Vinitaly, Fieragricola, Salone Nautico di Genova, Expo Milano 2015, Fiera del Turismo di Vienna, Fiera dell’agricoltura della Slovenia, che ha portato alla creazione di una rete condivisa e di una realtà ormai riconosciuta e affermata. I primi a credere all’idea furono però i nostri quotidiani.

Sergio Gervasutti, scomparso di recente, fu il Direttore del Messaggero Veneto che ribattezzò alcune pagine della cronaca della Provincia con Riviera friulana. Stimolando anche i corrispondenti a utilizzare ov’era il caso, questa solare denominazione d’area. Così Mario Quaia, responsabile della Redazione di Udine de Il Gazzettino, e Alfonso Di Leva, capo della Redazione del FVG dell’ANSA. Il libro, che fa ancora bella mostra tra gli scaffali delle librerie di animatori della cultura friulana e isontina, ma anche nei punti lettura di Capitani d’industria, biblioteche, librerie, locali alla moda dell’intero nordest ma anche in altre località del Paese e dell’Austria, in quasi quindici anni ha cambiato veste.

Si è adeguata ai cambiamenti del costume e della società liquida nella quale ci stiamo muovendo tra pandemie, trasformazioni culturali, contaminazioni. Divenendo attraverso il sito dell’Associazione testata giornalistica on line: www.larivierafriulana.it , www.rivierafriulana.it . Ma anche monografia con la ‘Carta del Gusto della Riviera friulana’, ‘Eccellenze culturali ed enogastronomiche della Riviera friulana’, e altre iniziative, che come il libro intendono mettere a fuoco i tesori dell’area considerata. Come il sito, un portale che, come certificato dal motore di ricerca Google, ha superato da mesi gli 80 mila contatti. Mentre su altrettanti contatti, che poi si amplificano esponenzialmente, può contare la serie di profili sui social che amplificano esponenzialmente la diffusione dei messaggi destinati a valorizzare e consolidare il ruolo e la consapevolezza della cultura del territorio.A far conoscere le eccellenze, le attività, gli eventi, destinati agli approfondimenti e alla promozione dell’area. Dai premi, come il Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’ a Marano Lagunare, Carati d’autore con Assoenologi FVG e Unione cuochi FVG, di carattere itinerante, da Lignano, ad Aquileia, Pordenone, Gorizia, Farra d’Isonzo, i convegni e le tavole rotonde, organizzati anche nel ‘lockdown’ con l’ausilio delle nuove possibilità tecnologiche.

Così è per la Carta del gusto della Riviera Friulana  https://www.larivierafriulana.it/provvisorio/carta-del-gusto-2019/

magazine on line che prenderà in considerazione anche quegli imprescindibili elementi per l’esplorazione e la scoperta del territorio che sono i percorsi ciclabili e le vie d’acqua. Un approfondimento e un ricordo, quello che ho scritto all’antivigilia di Ferragosto, che non è altro che una esemplificazione della energia, della capacità di crescere, innovare, di quest’area, la Riviera friulana, dov’è in atto un percorso di ripartenza che può essere l’occasione per rilanciare la cultura del territorio. mettendo a fuoco anche le risorse e le energie che erano rimaste finora sopite.

Carlo Morandini