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(altro…)Cultura: Presentata a Latisana alla Galleria La Cantina la Carta del Gusto della Riviera Friulana
Giunta alla sesta edizione rappresenta un almanacco delle ricchezze di un territorio solareTerritorio che si estende tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, la linea delle Risorgive e il litorale adriatico friulano
Ideata dal giornalista e scrittore Carlo Morandini la denominazione è oggi un ‘brand’, un marchio di prodotto territoriale
“La Carta del gusto della Riviera friulana è un almanacco di occasioni, opportunità, eccellenze, specificità che si ritrovano su un territorio ricco di vocazioni, di storia, di cultura anche antiche, riscoperte soltanto nella seconda metà del secolo scorso e oggi riportate alla luce e divulgate dall’Associazione culturale La Riviera friulana della quale Carlo Morandini è il fondatore e ideatore della nuova denominazione d’area: è la zona di riferimento delle grandi spiagge del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale e per questo risulta essere complementare con esse e con Lignano, Grado, Marano Lagunare parte integrante della Riviera friulana”.
Lo ha ricordato Gian Paolo Girelli nell’introdurre la presentazione della nuova Carta del Gusto della Riviera friulana, la sesta edizione dello strumento destinato a presentare di volta in volta aspetti attrattivi e qualificanti del retroterra del litorale friulano, delle grandi realtà balneari e della pesca, del sistema di isole peri-lagunari che costellano l’arco costiero rivierasco e rappresentano esse stesse un’attrattiva di rilevanza naturalistica, paesaggistica e ambientale.
La presentazione si è svolta alla Galleria La Cantina di Giovanni Toniatti Giacometti, nella centralissima Via Generale Radaelli a Latisana, presenti autorità, esponenti del volontariato culturale che anima la Riviera e l’intero FVG, operatori e appassionati del territorio.
Riviera friulana è ormai devenuto un brand, una denominazione di interesse pubblico e definisce nell’intento dell’ideatore quell’insieme territoriale completo e complesso che si trova tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, compresi i loro bacini, la Stradalta, la vecchia ‘Napoleonica’ che scorre a nord della linea delle risorgive, il litorale.
È stato pensato per dare il giusto rilievo a un territorio ricco di elementi di interesse, e per superare gli effetti negativi generati dalla definizione di parte del territorio meridionale della pianura friulana ‘la Bassa friulana’.
Una denominazione e un termine negativo, ha insistito Girelli, che incidevano negativamente sulla percezione delle caratteristiche dell’area.
Mutuando quanto già concretizzato con successo, con il Monte Conero (Riviera del Conero), la costiera amalfitana (Riviera amalfitana), la costa tra Grottammare e San Benedetto del Tronto (Riviera delle palme), la costa sanremese (Riviera delle Palme), ecc.
Così dal 2005, anno di uscita del libro di Morandini ‘La Riviera friulana, pietra miliare della campagna di rilancio dell’area, come ha ribadito Girelli si è consolidata la percezione della denominazione che ormai è condivisa di autorità, cittadini, realtà del territorio.
E’ stata interpretata in modo fuorviante, rispetto al progetto depositato e agli intenti dell’ideatore e da coloro che anno sostenuto l’idea rivierasca, da una piccola parte dei Comuni dell’intero arco rivierasco ma come dimostra la nuova Carta del Gusto, che è disponibile on line sul portale dell’Associazione www.larivierafriulana.it che conta centinaia di migliaia di contatti.
Oggi, ha concluso, attorno all’idea rivierasca ci sono compatti operatori e amministratori, tanto che il Club per l’UNESCO di Udine tramite la Presidente Renata Capria D’Aronco ha lanciato la campana per ottenere dall’UNESCO il riconoscimento di parte del Patrimonio della umanità.
Un patrimonio che in questo caso è materiale e perfettamente visibile e tangibile, e sono sempre più numerosi i fan della Riviera anche nel vicino Veneto orientale, con il quale la Riviera friulana condivide storia, caratteristiche ambientali, progetti economici e di valorizzazione. Ma che cos’è la Riviera friulana? Come ha spiegato Gabriele Crognolini, presidente della sezione di Udine di Italia Nostra, agronomo e naturalista, è quell’area di origine alluvionale sulla quale si sviluppano molteplici biodiversità con caratteristiche anche uniche, come il Bosco di Muzzana, e specie vegetali che non sono replicate, alcune, in nessuna parte del mondo.
Un territorio ricco di specificità, che come avevano intuito già gli antichi romani possiede connotati unici, tanto che fu in quest’area che sperimentarono il sistema di lavorazione delle campagne suddivise secondo le centuriazioni.
Campagne che oggi danno prodotti agroalimentari ed enologici con caratteristiche uniche, tanto che diversi degli associati a La Riviera friulana hanno vinto concorsi internazionali per tipicità e qualità.
Tra gli elementi che arricchiscono la Riviera friulana può essere compreso anche un mito dell’amore, la storia d’amore per antonomasia di Romeo e Giulietta, che come ha ricordato Laura Zanelli, presidente dell’Associazione destinata a sfociare nella costituzione di una Fondazione loro dedicata, è stato scoperto di recente che sono vissuti in Friuli (Giulietta è Lucina Savorgnan di origini udinesi, Romeo Luigi Da Porto autore del racconto che sarebbe divenuto un mito, di origini vicentine).
Un percorso esemplare quello della Riviera friulana, ha commentato in chiusura Rosanna Conte, parlamentare europeo della Commissione agricoltura, intervenuta a conclusione dell’incontro dopo l’assessore alla cultura del Comune di San Michele al Tagliamento, Elena Zuppichin, che sarà opportuno presentare, come accaduto con efficacia a Latisana alla Galleria La Cantina, anche nelle omologhe realtà del Veneto, Bibione, Caorle, Jesolo.
Come esemplare, ha detto ancora Conte, il percorso seguito da Carlo Morandini per dare corpo alla sua idea, un’idea vincente della quale occorre ora condividere, divulgare la valenza, anche nella prospettiva di concretizzare la candidatura della Riviera friulana a realtà Patrimonio dell’UNESCO, progetto che l’Ue potrà sostenere per facilitarne il successo. Hanno preso parte alla presentazione, tra gli altri, assieme a Giovanni Toniatti Giacometti che oltre a mettere a disposizione la location odierna fa parte del nucleo fondante dell’Associazione culturale La Riviera friulana, la consigliere regionale, Maddalena Spagnolo, l’assessore comunale al turismo di Lignano Sabbiadoro, Massimo Brini, Marco Buzziolo, vicepresidente dell’ARGA FVG, associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio, sodalizio che assieme al Fotocineclub Lignano, al Club per l’UNESCO di Udine, alla sezione friulana di Italia nostra, all’UNARGA, l’Unione nazionale delle ARGA della quale Girelli è il segretario generale, sostengono e affiancano la cncretizzazio e dell’azione dell’idea rivierasca.
Marco Morandini
55.Barcolana: il trofeo ritorna a casa
Ha vinto per la sesta volta la Barcolana, la 55., il team Fast and Furio, di Furio Benussi. Ce l’ha fatto dopo che una rottura lo scorso anno lo aveva privato del successo lasciando spazio alla prima donna in assoluto nella regata più affollata del mondo, l’americana Wendy Smith, miss Google, presente anche quest’anno ma senza velleità agonistiche su un ‘piccolo’ Arpege.
Una edizione molto sofferta, per i partecipanti e gli organizzatori, che soltanto all’avvicinarsi dei big alla conclusione del primo dei tre lati di un percorso di 15 miglia hanno scelto di chiudere lì la regata, con ARCA Sgr di Benussi al comando, seguito a breve distanza da Shockwave, Prosecco, con la quale lo sloveno Mitja Kosmina ha ottenuto l’ennesimo podio, e più staccate Way of Life Evol, dello sloveno Casper Vincec, Molo Longo, alias Tuttatrieste, al timone Andrea Nevierov, e quinto a sorpresa Barraonda, un ‘piccolo’ Farr 40, intrufolatosi tra le barche più grandi indovinando il lato giusto per sfruttare lo scarsissimo vento passato da 0,5 nodi allo start a 3 nodi all’arrivo.
Questo, nonostante la foschia occultasse agli equipaggi parte delle acque del golfo. È stata dunque confermata la previsione di Alberto Rizzi, ma sono state confermate anche le buone previsioni dei meteorologi, che certo hanno favorito la rinnovata presenza di tante barche (1773 iscritti) ma anche di un folto pubblico sulle alture costiere e sulle rive.
La vittoria di Benussi, peraltro scontata in questo condizioni, ha privato lo skipper lignanese Francesco Battiston, scomparso di recente, del primato rispetto al numero di vittorie alla Barcolana (5), ma ha anche confermato, come ha ribadito all’arrivo il velista oceanico friulano, Stefano Rizzi, diciannovesimo al traguardo con lo Swan 90 in assetto da crociera Woodpicker, che l’evento è soprattutto una grande festa del mare.
E’ una ‘volata’ di un’ora di navigazione in condizioni ‘normali’: da per scontato che la vittoria se la giochino le barche più grandi. Una grande festa, ha commentato Guido Meda, telecronista dei grandi eventi motoristici, che per chi la vive per la prima volta è una grande emozione e fa scoprire come la vela possa richiamare un pubblico quasi da Gran premio, ma soprattutto come per la gente di Trieste il mare sia un elemento di casa, lo sentano come una parte importante della vita quotidiana.
Su Prosecco anche il Ministro alle politiche agricole, Lollobrigida, il quale ha apprezzato l’interesse e il richiamo della manifestazione verso un territorio qual è il FVG, nel quale il mondo rurale è un valore aggiunto. Mentre quand’è nata, la Barcolana era la Coppa d’autunno ed era ‘quasi’ l’ultimo e unico appuntamento dopo l’estate verso la chiusura della stagione velica per i diportisti dell’Alto Adriatico, quest’anno diversi eventi velici di grande richiamo internazionale sono finiti a ridosso della regata triestina.
Per esempio ‘Les voiles de Saint Tropez’, in Costa Azzurra, evento collegato a una serie di manifestazioni prestigiose, come accade per la Barcolana, qual è per esempio il campionato dei 12 metri, le vecchie barche in legno, vinto da pochi giorni fa da Mauro Pelaschier.
Come lui altri dei protagonisti abituali a Trieste si sono trovati lontani dal golfo. Per esempio Stefano Rizzi già oggi è a Scarlino, per l’ultima tappa del trofeo Swan 50. Mancano all’arrivo, anche a causa della bonaccia che ha indotto molti skipper a cambiare rotta verso il porto di provenienza senza avere potuto raggiungere nemmeno la prima boa, gran parte dei professionisti friulani del mare.
Una nota friulana positiva è comunque l’ottimo risultato di Sayonara, un Millennium progettato dall’udinese Marco Lostuzzi, 9. assoluto, mentre si piò considerare un risultato ‘di casa’ anche l’11 posto del Moro di Venezia, che nel 1992 a San Diego aveva vinto la Louis Vuitton Cup.
‘Resuscitato’ dopo un sottotono dovuto anche al fatto che è un progetto di concezione superata dalle nuove tecniche navali, ora fa base fissa al Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro dove è possibile ammirare la splendida barca della Coppa America di Roul Gardini.
Carlo Morandini
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