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55.Barcolana: il trofeo ritorna a casa

Ha vinto per la sesta volta la Barcolana, la 55., il team Fast and Furio, di Furio Benussi. Ce l’ha fatto dopo che una rottura lo scorso anno lo aveva privato del successo lasciando spazio alla prima donna in assoluto nella regata più affollata del mondo, l’americana Wendy Smith, miss Google, presente anche quest’anno ma senza velleità agonistiche su un ‘piccolo’ Arpege. 

Una edizione molto sofferta, per i partecipanti e gli organizzatori, che soltanto all’avvicinarsi dei big alla conclusione del primo dei tre lati di un percorso di 15 miglia hanno scelto di chiudere lì la regata, con ARCA Sgr di Benussi al comando, seguito a breve distanza da Shockwave, Prosecco, con la quale lo sloveno Mitja Kosmina ha ottenuto l’ennesimo podio, e più staccate Way of Life Evol, dello sloveno Casper Vincec, Molo Longo, alias Tuttatrieste, al timone Andrea Nevierov, e quinto a sorpresa Barraonda, un ‘piccolo’ Farr 40, intrufolatosi tra le barche più grandi indovinando il lato giusto per sfruttare lo scarsissimo vento passato da 0,5 nodi allo start a 3 nodi all’arrivo. 

Questo, nonostante la foschia occultasse agli equipaggi parte delle acque del golfo. È stata dunque confermata la previsione di Alberto Rizzi, ma sono state confermate anche le buone previsioni dei meteorologi, che certo hanno favorito la rinnovata presenza di tante barche (1773 iscritti) ma anche di un folto pubblico sulle alture costiere e sulle rive. 

La vittoria di Benussi, peraltro scontata in questo condizioni, ha privato lo skipper lignanese Francesco Battiston, scomparso di recente, del primato rispetto al numero di vittorie alla Barcolana (5), ma ha anche confermato, come ha ribadito all’arrivo il velista oceanico friulano, Stefano Rizzi, diciannovesimo al traguardo con lo Swan 90 in assetto da crociera Woodpicker, che l’evento è soprattutto una grande festa del mare. 

E’ una ‘volata’ di un’ora di navigazione in condizioni ‘normali’: da per scontato che la vittoria se la giochino le barche più grandi. Una grande festa, ha commentato Guido Meda, telecronista dei grandi eventi motoristici, che per chi la vive per la prima volta è una grande emozione e fa scoprire come la vela possa richiamare un pubblico quasi da Gran premio, ma soprattutto come per la gente di Trieste il mare sia un elemento di casa, lo sentano come una parte importante della vita quotidiana. 

Guido Meda, telecronista dei grandi eventi motoristici e Carlo Morandini

Su Prosecco anche il Ministro alle politiche agricole, Lollobrigida, il quale ha apprezzato l’interesse e il richiamo della manifestazione verso un territorio qual è il FVG, nel quale il mondo rurale è un valore aggiunto. Mentre quand’è nata, la Barcolana era la Coppa d’autunno ed era ‘quasi’ l’ultimo e unico appuntamento dopo l’estate verso la chiusura della stagione velica per i diportisti dell’Alto Adriatico, quest’anno diversi eventi velici di grande richiamo internazionale sono finiti a ridosso della regata triestina. 

il Ministro alle politiche agricole, Lollobrigida

Per esempio ‘Les voiles de Saint Tropez’, in Costa Azzurra, evento collegato a una serie di manifestazioni prestigiose, come accade per la Barcolana, qual è per esempio il campionato dei 12 metri, le vecchie barche in legno, vinto da pochi giorni fa da Mauro Pelaschier. 

Come lui altri dei protagonisti abituali a Trieste si sono trovati lontani dal golfo. Per esempio Stefano Rizzi già oggi è a Scarlino, per l’ultima tappa del trofeo Swan 50. Mancano all’arrivo, anche a causa della bonaccia che ha indotto molti skipper a cambiare rotta verso il porto di provenienza senza avere potuto raggiungere nemmeno la prima boa, gran parte dei professionisti friulani del mare. 

Una nota friulana positiva è comunque l’ottimo risultato di Sayonara, un Millennium progettato dall’udinese Marco Lostuzzi, 9. assoluto, mentre si piò considerare un risultato ‘di casa’ anche l’11 posto del Moro di Venezia, che nel 1992 a San Diego aveva vinto la Louis Vuitton Cup. 

‘Resuscitato’ dopo un sottotono dovuto anche al fatto che è un progetto di concezione superata dalle nuove tecniche navali, ora fa base fissa al Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro dove è possibile ammirare la splendida barca della Coppa America di Roul Gardini.

Il Moro di Venezia

Carlo Morandini