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Brojli di Aquileia (Ud) valorizza l’unicità del territorio con i suoi vini

Franco Clementin


Dalla famiglia Clementin il messaggio del rilancio delle terre rivierasche con prodotti di pregio

Riferimento culturale propone anche per l’estate ‘Tracce’ Brut metodo classico

Far crescere la percezione delle carature del territorio sul quale già gli antichi romani avevano intuito che avrebbero potuto essere coltivati vigneti destinati a consentire di produrre i migliori vini destinati a raggiungere l’antica Roma. È il percorso scelto dalla famiglia Clementin per sviluppare la propria attività agricola e contestualmente sostenere la crescita delle proposte dell’area aquileiese, e nel complesso la percezione della qualità e rappresentatività dei prodotti enologici delle terre rivierasche. Una riprova della dedizione e dell’amore con i quali la famiglia Clementin vive il mondo rurale fin dalle lavorazioni nelle campagne, proseguendo l’impegno avviato da nonno Orlando a Terzo di Aquileia (Ud), nel cuore della località che si trova a pochi chilometri da Aquileia.

Pochi anni fa, l’acquisizione del complesso ora chiamato Cantina Brojli (in lingua friulana sta per piccolo appezzamento coltivato), alle porte di Aquileia provenendo da Grado, sulla direttrice per Fiumicello, in aperta campagna ha consentito all’azienda di innestare una marcia in più. Un percorso verso la crescita e lo sviluppo e una nuova dimensione del contatto con i degustatori e il pubblico. Situata sulla direttrice da e per la laguna di Grado e il mare, Brojli, immersa nel suggestivo paesaggio dell’agro aquileiese, assieme alla sala degustazione che si trova all’interno, accanto alla cantina, dispone di un accattivante porticato adiacente all’entrata, destinato a dare spazio ai degustatori. Mentre sul giardino adiacente, rivolto verso Aquileia è stato realizzato un terrazzo sulla campagna, che se da un lato è rivolto alla cantina, dagli altri si affaccia ai vigneti e agli uliveti, e ha come sfondo la grande basilica dell’antica città romana.

Forse si deve anche alla felice collocazione di questa realtà ormai divenuta un valore aggiunto per Aquileia il fatto che sia già divenuta un riferimento culturale, dapprima deputato alla valorizzazione della cultura della civiltà contadina ponendo al centro la produzione enologica. Poi, utilizzando oltre alla struttura originaria anche le parti esterne anche un salotto culturale nel quale l’arte, la letteratura, la ricerca e la musica hanno fatto e fanno da felice contorno ai prodotti che sono improntati a mantenere le caratteristiche tipiche di ciascuna tipologia di vino. Un risultato non facile, quello che hanno raggiunto, cioè riuscire a ottenere vini eleganti e in linea con i sapori e i profumi caratteristici derivanti da ciascun tipo di uva utilizzata. Un lavoro che parte dalla campagna, dal vigneto al quale Franco dedica sempre molto tempo, quello necessario, nei periodi di lavorazione, dapprima dei terreni, poi nella preparazione dei vigneti, quindi nella fase della maturazione e raccolta delle uve. È coadiuvato dal figlio Antonio, mentre la moglie Liliana e la figlia Sveva sono impegnate in azienda a seguire i numerosi degustatori, anche provenienti dall’estero. Franco Clementin è nel contempo presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori, la Cia FVG, oltre che consigliere nazionale, e ciononostante ama talmente tanto le sue terre e la natura rivierasca che per incontrarlo, accade anche ai suoi collaboratori, così ai colleghi, ai tecnici, ai giornalisti, occorre dargli appuntamento sul far della sera, quando raggiunge la sede aziendale dopo il lavoro in campagna anche con le tracce dei vigneti sotto alle calzature da lavoro. Franco è da sempre paladino dell’identità dei vigneto regionale e friulano, come dell’idea rivierasca, ha combattuto all’epoca per la difesa della denominazione del Tocai friulano, e si è battuto e si batte a fronte delle emergenze mediatiche o reali del settore enologico, ultima fra tutte quella dell’imposizione a livello comunitario dell’apposizione sulle bottiglie di vino di etichette destinate a scoraggiarne l’assunzione.

A riprova della sua ferma difesa del vino in quanto bevanda che come tutte va assunta consapevolmente, ma si tratta di una raccomandazione che con i degustatori dei vini di pregio è superflua, il fatto che dalla sua cantina escono prodotti sempre nuovi e unici.

Come il Brut ‘Tracce’, dedicato ai frammenti di storia che sempre di più si possono apprezzare ad Aquileia, che duemila anni fa era una delle principali città dell’impero romano. ‘Tracce’, è un Brut Metodo classico che i Clementin suggeriscono per i brindisi ma a volte anche a tutto pasto, come sarà per accompagnare i piatti dell’estate 2023, e si affianca ai prodotti che già caratterizzano la Cantina Brojli di Aquileia: per i bianchi, tra gli altri, il Traminer aromatico prodotto sul toponimo di Viola, il Riesling e la Ribolla gialla spumantizzata; tra i rossi il Refosco Campo della Stafula, prodotto dal vitigno ritenuto l’origine della moderna viticoltura nella Riviera friulana. Uve, dalle quali Brojli produce anche le Grappe di Refosco e di Traminer.

Carlo Morandini