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IL COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO FA PARTE DELLA RIVIERA FRIULANA

Il sindaco Del Frate, a sinistra, con il Direttore Moratto

NELLA RETE RIVIERASCA UNA REALTA’ NELLA QUALE OPERANO  QUATTRO ATTIVITA’ DI PREGIO DELLA RISTORAZIONE E DELLA NAUTICA
Anche San Giorgio di Nogaro fa parte della Riviera Friulana. Il Comune ha infatti aderito alla rete rivierasca. ‘San Zorz’, anticamente Zuccola, deriva il nome posto accanto a quello che ne è il  Santo Patrono dal latino ‘nucarius’, o albero di noci. Il capoluogo, si trova a un paio di chilometri da Porto Nogaro. Struttura per la navigazione commerciale situata sul fiume Corno. E che era utilizzata già dagli antichi romani per caricare e scaricare le merci in transito lungo la via Annia. Percorso, che passava accanto all’attuale abitato, e conduceva da Aquileia (UD) a Concordia Sagittaria (VE). Il primo nucleo abitativo si sviluppò infatti su un’ansa del fiume, attorno al quale si sarebbe poi articolata la fiorente economia di San Giorgio di Nogaro. Che è basata sulla contiguità del porto alla zona industriale. E si è espansa anche nella nautica da diporto, che trae beneficio delle acque dolci del fiume, dai suggestivi scenari fluviali, e della vicina laguna di Marano e di Grado. Un habitat privilegiato, che è rimasto intatto nel tempo. Nell’antico porto veniva caricato soprattutto il legname, perché la zona ne era ricca, in quanto situata ai margini litoranei della selva planizia. Che era l’antico immenso bosco esteso sull’intera pianura padana. Per la prima volta, San Giorgio viene citata nelle carte del 1031. Un’altra tappa della sua storia fu scritta nel 1521. Quando, in occasione della Dieta di Worms, fu stabilito che San Giorgio e altre ville friulane dovevano essere cedute agli arciduchi d’Austria. La cittadina finì poi sotto il dominio di Napoleone Buonaparte, e del Regno Italico, per ritornare sotto l’Austria fino al 1866. Quando la zona fu annessa all’Italia, divenne territorio di confine rispetto al regno Austroungarico. All’epoca della prima guerra mondiale ebbe molta importanza l’ospedale che si trovava dove ora insiste la sede Municipale.

Ristornate Da Balan
Ristornate Da Balan
il Sindaco Pietro Del Frate assieme a Cino Ricci in un evento al Marina Sant'Andrea
il Sindaco Pietro Del Frate assieme a Cino Ricci in un evento al Marina Sant’Andrea
La partenza di Adriatica per la circumnavigazione del globo a scopi scientifici Pigafetta 500
La partenza di Adriatica per la circumnavigazione del globo a scopi scientifici Pigafetta 500
Cantieri Marina San Giorgio
Cantieri Marina San Giorgio
Ma.ri. Ristorante
Ma.ri. Ristorante

Le frazioni di San Giorgio di Nogaro sono Carlino, Chiarisacco, Giuliano, Galli, Nogaro, Zellina e Zuccola. Nel capoluogo, dov’è sviluppato il commercio e vi sono numerosi ritrovi, ma anche la ristorazione di pregio, c’è la chiesa settecentesa della Madonna Addolorata. E, da vedere, Villa Dora, centro culturale, e Villa Vucetich – Frangipane. Tra le numerose attività e aziende, presenti sul territorio comunale, ve ne sono quattro, tra quelle di particolare pregio, che fanno parte della rete rivierasca: Ristorante Ma.ri., Ristorante Da Balan, Marina Sant’Andrea, Cantieri Marina San Giorgio. I marina sono parte della rete rivierasca, e svolgono un ruolo importante nel portolano dell’area. Sono nati entrambi da intuizioni imprenditoriali: Cantieri Marina San Giorgio quarant’anni fa, perseguendo un’idea pionieristica; Marina Sant’Andrea, più di recente, trasformando una parte della zona industriale in un’oasi nautica sulle rive del fiume Corno. E si sono imposti: il primo, tra i diportisti di lingua tedesca che vi fanno riferimento anche nella stagione invernale, utilizzando le imbarcazioni come basi per frequentare il territorio rivierasco; il secondo, per la nautica d’altura, quella sportiva, le grandi imbarcazioni di prestigio. Ed è riferimento per l’assistenza ai grandi sloop d’altura. Ma anche per eventi agonistici, o particolari. Come il giro del mondo sulla rotta di Magellano, che con l’imbarcazione Adriatica, ribattezzata per l’occasione Pigafetta 500, è salpato da Marina Sant’Andrea, dove farà ritorno a conclusione dell’impresa, il prossimo anno. Acque, solcate da mezzi diportistici e navi commerciali, quelle del Corno, che ancor oggi sono sane. Lo ha dimostrato un esemplare di delfino, che vi si è introdotto lo scorso anno risalendo il fiume per un lungo tratto.
Carlo Morandini