Barcolana 2013
‘Poker’ contestato per Esimit Europa 2, di Igor Simsic, nella 45.Barcolana. L’ex Alfa Romeo 2 ha infatti vinto per la settima volta nell’appuntamento triestino, ma proprio quando la barca stava sfilando davanti alle rive per accaparrarsi gli applausi della folla assiepata in banchina sono sbucati quattro gommoni di Green Peace per protestare contro lo sponsor dello scafo sloveno, la società russa Gazprom. Nulla di grave per barca ed equipaggio, che com’è stato precisato con la protesta non c’entravano. Ma l’episodio è stato il culmine di una giornata non facile per i vincitori. La fine della competizione è infatti stata decretata dal Comitato di regata alla seconda delle tre boe che contrassegnavano il percorso. Ovvero, dopo che una piccola parte dei 1562 scafi iscritti aveva percorso, e a stento, soltanto due dei quattro lati del nuovo tracciato a quadrilatero della Barcolana. Perché il vento, com’era d’altronde nelle previsioni, da leggero proveniente da Ovest è via via scemato. Tanto che i giudici hanno optato per la riduzione del percorso a metà delle 13 miglia previste. Una scelta che è stata resa possibile dal nuovo regolamento della Barcolana. Approvato proprio dopo che, lo scorso anno, le condizioni meteo avevano rarefatto gli arrivi. Fatto che comunque si è ripetuto anche quest’anno. “Hanno salvato il salvabile”- ha commentato Cino Ricci, il guru della vela italiana. Ma, anche sulla nuova linea d’arrivo, segnalata dalla seconda boa e da un rimorchiatore, ecco il giallo: il pennello con la lettera S, la bandiera del codice navale che avrebbe dovuto segnalare a tutti la Sospensione della regata era poco visibile. Alcuni equipaggi hanno saputo infatti della sospensione dai social neetwork. E ciò ha creato confusione tra i concorrenti e i cronisti, che non si rendevano conto di che cosa stesse accadendo, e del perché il rimorchiatore posizionato accanto alla seconda boa si fosse avvicinato così tanto alla stessa. Che avrebbe dovuto invece essere ancora una di quelle attorno alle quali virare. Perché i velisti in gara a quel punto della competizione si stavano appena scaldando. Ma ritorniamo alla parte agonistica. La 45.edizione si era annunciata fin dalle prime battute come un evento davvero rinnovato. Ci aveva infatti pensato il vento a ricreare l’interesse, e l’attesa, per una regata che pareva nuovamente scontata. Come da copione, Alberto Bolzan, di Romans d’Isonzo, timoniere da sempre di Esimit 2, uno dei pochi uomini di nazionalità italiana a bordo, l’elemento di punta del team sloveno, aveva infatti portato l’imbarcazione al via nel posto giusto. Coadiuvato dal tattico di bordo, un campione olimpionico che era stato issato sull’albero, alla seconda crocetta, a oltre venti metri d’altezza sul livello del mare, per scrutare meglio gli esigue specchi d’acqua navigabili in un mare di barche. Ancora una bella partenza, che aveva piazzato subito Esimit davanti a tutti. Ma, a metà del primo lato, la barca si è trovata ‘parcheggiata’ tra il vento del mattino, da terra, e la brezza di mare. In un ‘buco’ di bonaccia che ha consentito a numerosi scafi di raggiungere, e anche di superare la temuta avversaria. E la ‘bolla’ di bonaccia, come racconta Bolzan –”Sembrava accompagnarci; temevamo di virare tra il 30. e il 40. posto”. Poi, la scelta vincente: la decisione di strambare, e di portare Esimit sotto costa. Riacciuffando il vento che l’avrebbe assecondata fino alla seconda boa, l’ultima delle quattro che invece erano state previste. “E’ stata sicuramente l’edizione più stressante che ho vissuto” – commenta ancora il bravo timoniere. Grazie al vento leggero, questa edizione è stata quella della rivincita per diverse barche di dimensioni medio-piccole. Come Aniene, che corona una stagione brillante finendo al secondo posto con il triestino Stefano Spangaro. E una ritrovata Tuttatrieste, terza. Così per Megaenergia, l’ex Gaia Cube con la quale aveva regatato in passato, sempre a Trieste anche il Lignanese Francesco Battiston, e dopo di lui lo sloveno Mitjia Kosmina: è giunta quarta. Al quinto posto l’ex RAM, un minimaxi che aveva a bordo il triestino Vasco Vascotto.
Carlo Morandini
Buon risultato per il monfalconese Mauro Pelaschier, ben piazzato nella classifica crociera, con il Farr 80 DOC Prosecco, modificato per rientrare nella nuova categoria. Un po’ di difficoltà in partenza, per la scarsità di vento e l’ingorgo iniziale. Poi, issato un gennaker leggero in testa d’albero, la barca ha cominciato a veleggiare veloce sotto la mano esperta di Mauro. Il quale però, da velista giramondo, ci tiene molto all’etica del mare e alla sportività. Ha infatti lamentato che sono state davvero troppe le barche che hanno tenuto acceso il motore per diversi minuti anche dopo la linea dello start, spingendosi in avanti nella bonaccia : – “Capisco la necessità di evitare il contatto con altri scafi, ma ci sono dei limiti di sportività”. Sportività, che certo non è mancata all’equipaggio di un UFO, una piccola imbarcazione monotipo, che si è improvvisamente trovata in rotta verso Esimit prima della seconda boa, sbucando dal nulla. Evidentemente, aveva saltato per errore la prima boa. Accortisi dell’errore per l’eccessiva e inattesa vicinanza di Esimit, i velisti sono ritornati indietro per compiere la virata, saltata per distrazione. Mentre all’arrivo sul traguardo, piazzato sulla seconda boa, molti equipaggi sono stati presi alla sprovvista: non avevano visto l’apposita bandiera di segnalazione issata sul rimorchiatore, appositamente ormeggiato nei pressi. Perché, anziché essere spiegata al vento, giaceva a penzoloni, come ha commentato il velista-cronista Berti Bruss, “forse triste anche lei” per l’epilogo inaspettato della regata.
Carlo Morandini
Il primo dei velisti friulani alla 45. Barcolana è stato ovviamente Alberto Bolzan. Dopo Trieste si accinge a tentare di battere il record sulla rotta dal capoluogo regionale a Malta. Record che già gli appartiene. “Lo scorso anno – ricorda – su questa rotta abbiamo trovato il vento contro per lunghi tratti, e abbiamo dovuto navigare di bolina, a zig zag. Quindi, c’è ancora la possibilità di migliorare. Tutto dipenderà dalle condizioni meteo che incontreremo”. Da Malta, Bolzan, con Esimit Europa 2, sarà impegnato nella Middle Sea Race, che tenterà di rivincere. Poi, prima dell’inverno, lo attendono gli allenamenti con Mascalzone Latino. Il secondo dei velisti friulani è stato quest’anno Bruno Marin, dello Yacht Club Lignano (YCL), con Walle-G. Il terzo, Silvio Cividin, con Marchingenio, del Circolo Velico di Aprilia Marittima (CVAM), giunto trentaseiesimo. Davanti a Fanatic, ottimo 37., timonato dal gradese Enrico Biaggini: la barca aveva già vinto tre volte la Barcolana, con equipaggio lignanese, negli anni ’90. Buona regata anche per il sangiorgino Alberto Rizzi,sul Farr 40 Lucifera. Fino alla prima boa ha gareggiato assieme a Fanatic. Poi è incappato nella bonaccia, terminando al 56. posto. Dara III, del CVAM, di Tiziano Bisetto Trevisin, è invace arrivata al 58. posto. Al 67. posto Jack Sparrow, di Alberto Gozo, CVAM, davanti a Victor X, di Vittorio Margherita, della Società sportiva nautica San Giorgio. 79. Don Chisciotte di Davide Bivi, SSNS.Giorgio. 85. Marinariello, YCL, con Matteo Bernardini. Non era al via quest’anno Stefano Rizzi: ha vinto di recente l’europeo dei Moth, i velocissimi monoposto con pinna idrodinamica. E ora insegue il mondiale a Honolulu, nelle isole Hawaii.
Carlo Morandini