Carta del gusto magazine della riviera friulana 2.a tappa di presentazione a Pertegada (Ud) dal CAV. Guido Lorenzonetto
Un focus sull’agrivoltaico occasione per raccontare a giornalisti, amministratori, operatori agricoli i contenuti del nuovo magazine
Dai sodalizi di volontariato culturale, Italia Nostra ha contribuito a codificare il paesaggio rivierasco e a esaltarne la ricchezza
Un territorio solcato da innumerevoli piste ciclabili che arrivano e conducono all’Arco alpino, all’Austria, alla Slovenia, al Veneto orientale
Il paradiso dei cicloturisti? La riviera friulana con il raccordo dall’Austria a Palmanova, Aquileia, Grado, Marano Lagunare, Lignano, Sacile
Seconda tappa della presentazione della Carta del Gusto della Riviera friulana, il magazine che mette in rete e fa conoscere peculiarità ed eccellenze dell’area compresa tra il Tagliamento e l’Isonzo e i loro bacini, la linea delle risorgive, il litorale del Friuli Venezia Giulia, a Latisana.
L’occasione, il partecipato corso organizzato dall’ARGA FVG, l’Associazione culturale La Riviera friulana, con la collaborazione dell’Associazione culturale La Riviera friulana e Italia nostra, sulla nuova tecnologia per la produzione di energia elettrica solare con l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle campagne.
Sono intervenuti a introdurre il corso Carlo Morandini, presidente di ARGA FVG e dell’Associazione rivierasca, Gian Paolo Girelli, Segretario nazionale UNARGA, l’Unione delle ARGA, moderatore del focus, Gabriele Cragnolini, presidente della sezione di Udine di Italia Nostra, il sindaco di Tricesimo, Giorgio Baiutti, località nella quale si è verificata una criticità normativa in materia, Massimo Brini, referente del turismo nella Giunta comunale di Lignano Sabbiadoro, Marco Lorenzonetto, viticoltore, con il padre, Guido Lorenzonetto, e la sorella Mara ospite dell’iniziativa.
Al termine dei lavori, il presidente dell’Associazione culturale La Riviera Friulana, il Cav. Carlo Morandini ha ricordato che cos’è la Carta del Gusto: un patto tra il sodalizio di volontariato culturale e gli operatori e le realtà coinvolte finalizzato a raggiungere gli obiettivi sanciti dallo Statuto dell’Associazione, ovvero un accordo che gli aderenti si impegnano a rispettare. Mentre Gian Paolo Girelli, moderatore del focus sull’agrivoltaico, ha ricordato i contenuti e la fonte dell’idea rivierasca, che dal 2006 a oggi ha sviluppato un’accurata attività di comunicazione, conoscenza, promozione del territorio e delle sue molteplici attrattive, tanto da far divenire la denominazione Riviera friulana, marchio registrato, sostantivo di uso comune riferito all’area considerata.
La Carta del Gusto della Riviera friulana, ha ricordato Morandini, consiste in oltre sessanta pagine corredate dalle splendide immagini fornite dal Foto cine club Lignano, dallo stesso Morandini, da Ida Donati e Marco Morandini, e presenta tra l’altro l’attività e gli obiettivi dei sodalizi culturali che animano l’area e collaborano alla concretizzazione del progetto rivierasco: lo stesso Foto Cine Club Lignano, la sezione di Udine di Italia Nostra, il Club per l’UNESCO di Udine, l’Associazione per Giulietta e Romeo in Friuli. Quest’anno la Carta del Gusto pone il focus sulle suggestive opportunità offerte dalla fitta rete di piste ciclabili esistenti nell’area e in collegamento con la stessa. È infatti raggiunta dalla ciclovia FVG n1 Alpe Adria, che scende da Tarvisio e dirige verso i due siti UNESCO di Palmanova e Grado attivando un circuito virtuoso che permette di proseguire fino a Trieste e poi le coste della Slovenia da un lato, dall’altro di raggiungere Marano Lagunare, Lignano Sabbiadoro, Punta Tagliamento e proseguire da lì, grazie al Passo barca di collegamento tra la sponda friulana, quella sinistra, e quella veneta, destra del fiume più importante del Nordest verso il Veneto. E tra breve, da poco finanziata la ciclabile litoranea del Veneto, raggiungere l’intera dorsale adriatica della Penisola, fino al mare Ionio. Una rete di ciclabili che consente di toccare altri siti e località di interesse storico, turistico, artistico e culturale del FVG, da Cordovado a Sacile, a Pordenone, Poffabro e ritornare lungo la fascia Pedemontana.
Nell’edizione n.6 della Carta del Gusto, quella considerata, c’è dunque attenzione all’azione di Italia Nostra, e Gabriele Cragnolini, presidente della sezione friulana, ha affrontato il tema del paesaggio, un bene tutelato dalla Costituzione della Repubblica Italiana, che appartiene ai cittadini e rappresenta uno degli elementi fidelizzanti del turismo di pregio, quello lento, che reca redditività all’economia regionale. Infatti il settore turistico rappresenta la principale fonte per la composizione del Pil del FVG. Un paesaggio che va protetto e valorizzato limitando discrasie e scelte distorsive di sviluppo anche energetico.
La Carta del Gusto della Riviera friulana dà spazio anche alle eccellenze del gusto, ponendo l’accento non direttamente sui prodotti, bensì sui personaggi che animano e hanno creduto e valorizzato il territorio rivierasco.
Pionieri dell’agricoltura, dell’agroalimentare, del turismo territoriale e dei sapori, come Guido Lorenzonetto, titolare dell’azienda dove si è svolta la presentazione, oggi assieme oltre alla moglie xx, ai figli Marco, enologo, Mara, alla promozione assieme alla moglie di Marco, Chiara. Un’azienda agricola, produce anche olio di pregio, soprattutto vitivinicola, nella quale, Guido fin dalla costituzione, ora anche Marco ha sempre perseguito la valorizzazione e lo sviluppo del territorio, dei terreni vitati, delle varietà viticole autoctone o che rappresentano per il territorio caratteri di distinzione e unicità.
Mentre i vini dell’azienda sono premiati ai concorsi vinicoli, come il Verduzzo, il Prosecco Doc Spumante Brut Millesimato, uvaggi come il rosso ‘Blancjuris’, Cabernet Franc, Merlot e Raboso, sono la vera espressione delle terre rivierasche. Il nome, ‘biancori’ in lingua friulana, deriva dal singolare affioramento di acqua salmastra tra i filari, risultato del cuneo salino che dal mare risale la corrente del fiume Tagliamento, ma caratterizza anche il sottosuolo.
Ne deriva un vino piacevole, profumato, con una lieve sapidità che ne esalta il gusto, affinato in barrique e tonneau sui lieviti che ne ammorbidiscono il tratto. Un vino quasi da meditazione calato nella pianura rivierasca, in una realtà che si trova al centro tra lo scorrere delle acque dolci del fiume Tagliamento, quelle salmastre della Laguna di Marano, la brezza sapida dell’Alto Adriatico e le influenze salmastre del sottosuolo. Quindi adatti anche ai prodotti tipici dell’agricoltura friulana e rivierasca.