I PROTAGONISTI: SERGIO BORTOLUSSO CUSTODE DELLA VITICOLTURA EROICA A RIDOSSO DELLA LAGUNA
È uno dei pilastri della rete rivierasca l’Azienda Agricola Cav. Emiro Bortolusso di Carlino (UD), affacciata sulle acque lagunari. Per il secondo anno partecipa alle attività dell’Associazione Culturale no profit La Riviera Friulana, e da sempre ne sostiene il percorso e le strategie. Il desiderio di condividere un percorso di promozione corale, ancorché saldamente ancorato alle specificità del territorio, fa parte di questa cantina fin dalla nascita. Sergio e Clara Bortolusso stanno infatti sviluppando ulteriormente la capacità di catalizzare l’interesse di degustatori, gourmet, appassionati del territorio che il fondatore, il padre, il Cavalier Emiro Bortolusso, possedeva quale dote innata. La Cantina si trova in uno splendido scenario. È infatti circondata dalle valli da pesca. Nelle quali spesso, assieme ai pesci di ogni taglia, nuotano cigni ed esemplari di germano reale. La struttura dove avviene la vinificazione e la maturazione dei prodotti, anche in botti di legno di rovere, gode così di una location temperata. I vigneti, si trovano in parte quasi a contatto con le acque salmastre, in parte nell’immediato retroterra. Comunque, i terreni sono di carattere sabbioso e contraddistinti da una marcata sapidità. Che conferisce ai vini caratteristiche adatte all’abbinamento con i piatti a base di pesce. Questo per quanto riguarda i bianchi, e in particolare la profumata Malvasia, l’equilibrato Sauvignon, l’elegante Pinot Bianco e il Tocai. Dalle uve di Tocai e di Merlot, che contrassegnavano la viticoltura alle origini aziendali, Sergio e Clara hanno sviluppato anche le bollicine. Dalla morbida Ribolla Gialla spumantizzata, suggestiva bevanda che si sposa con i prodotti ittici, ma si presta anche agli aperitivi, al brioso Brut Emiro. Ma in riva alla laguna trovano terreno fertile anche i vitigni a bacca rossa, sempre rigorosamente autoctoni. Per esempio, il Merlot è adatto alle carni di pregio. Il profumato Refosco si sposa alla grande con la selvaggina, anche di piume, della laguna.
Il Franconia sta bene con i formaggi. Non manca il Verduzzo. Ma come? Vi chiederete? Non cresce con buoni risultati soltanto in collina? Sergio spiega che probabilmente i terreni particolari, il soleggiamento, la sapidità dell’aria e del terreno permettono di preparare un prodotto enologico che va a pennello con i cibi strutturati. Per ottenere questi risultati però, anche in questo caso è stato necessario un impegno costante della Famiglia Bortolusso. Come evidenzia Sergio – “Allevare le viti a così poca distanza dalla laguna, a contatto con l’acqua salmastra, non è certo facile, e occorre prestare loro molta attenzione, irrorarle quando è necessario con l’acqua dolce”. Si tratta dunque di una sfida continua, che si rinnova a ogni stagione agraria. E che fa dell’Azienda Bortolusso una delle realtà vitivinicole definite eroiche, perché attive sui territori estremi. Forse questa sfida costante spinge Sergio a sostenere le iniziative di rete. Ed è stato tra i fondatori della Compagnia del Bisato, il sodalizio precursore della Riviera Friulana. Così come della nostra Associazione. E ha coordinato fin dall’inizio la presenza del pianeta vino negli eventi rivieraschi. Anche alla luce di queste esperienze, l’Azienda Agricola Cav. Emiro Bortolusso rappresenta dunque un esempio di imprenditorialità, attorno a un modello di attività che la famiglia ha adeguato all’evoluzione dei tempi e del gusto dei consumatori e dei degustatori. Un elemento della civiltà contadina friulana e rivierasca, che ha mantenuto le carature iniziali, ma che si presta ai cambiamenti e si affaccia su sempre nuovi mercati, anche internazionali. Pur mantenendo le caratteristiche di accoglienza e il pregio che perpetuano una tradizione enologica di qualità, a Carlino, a poche centinaia di metri da Marano Lagunare, la città friulana della pesca, di parlata veneta.
Carlo Morandini