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Il segreto della crescita del vino rivierasco è la continuità familiare

Il vino del territorio rivierasco raccontano con sempre maggior incisività l’anima del territorio sospeso tra la pianura e il mare, tra limpide acque fluviali e di risorgiva, condivisi tra la sapida brezza marina e il fresco vento di tramontana o la bora. Nei concorsi regionali, nazionali, internazionali, anche mondiali ottengono riconoscimenti e medaglie, la testimonianza ancor oggi tangibile dell’elevato livello di qualità raggiunto. Il risultato più concreto, sta nel fatto che anche nei luoghi di degustazione come nei ristoranti stellati e non solo sono presenti e vengono richiesti. Spesso favoriti dal gusto lungo e dalla leggera sapidità, altre volte dall’eleganza e dalla schiettezza del profumo e del sapore. Eppure le aziende di riferimento sono sempre le stesse. Che cosa può essere cambiato nel frattempo? Il vino, aveva ricordato alla Convention Pre-vendemmiale di Assoenologi FVG di Corno di Rosazzo (Ud), organizzata da Rodolfo Rizzi, Riccardo Cotarella, presidente nazionale dell’AIE, un ‘guru’ del settore, deve essere frutto di un progetto. E sta all’enologo realizzarlo lungo un percorso soppesato e valutato, ce deve tenere conto di che cosa dovrà risultare alla fine, a chi è rivolto, dove dovrà essere degustato, in che area del globo potrà essere confrontato con altri prodotti enologici di terre diverse ed essere selezionato per poter entrare nei locali, nelle case, nei luoghi della grande distribuzione. Ovvero, è l’enologo, il custode e l’artefice dei profumi e dei sapori, delle caratteristiche che intende far emergere dal suo vino, che può e deve decidere che prodotto risulterà alla fine della filiera. Quindi, se il vino rivierasco è divenuto competitivo e richiesto, non soltanto rispetto al prezzo, su uno scenario internazionale, gran parte del merito va all’enologo. Ma anche alla capacità, acquisita o presente, di raccontarlo, farlo conoscere, apprezzare, promuoverlo nei luoghi deputati. Beh, chiederete… E allora? La considerazione più plausibile è che accanto ai pionieri dell’enologia rivierasca ci sono i figli, che hanno studiato e si sono formati in enologia. Che proprio nel Friuli Venezia Giulia, sulla scorta del boom dello sviluppo del settore, hanno potuto far riconoscere la propria professionalità dopo la nascita dell’Università del Friuli con i corsi di laurea dedicati al settore, e dal Diploma di enologo far divenire il mestiere svolto tra le vigne, in campagna, in cantina, una professione. Un percorso che non è stato facile inizialmente, ma che come Schermata 2021-09-06 alle 01.01.30estimonia Claudio Fabbro, enologo e giornalista, memoria storica del pianeta vino del FVG, certamente è uno dei motivi dei successi del vino del FVG e rivierasco. Quindi? La ricetta vera della crescita del vino rivierasco sta nella continuità familiare. Alcuni esempi? Partiamo dall’area orientale della Riviera friulana:

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I Feudi di Romans, di Enzo Lorenzo, Pieris (Go) una scommessa che le grave dell’Isonzo e il suo bacino potesse permettere di realizzare vini da gran premio. Ed è successo: Davide Lorenzon è l’enologo dell’Azienda, il fratello Nicola il promoter, e con il blend ‘Sontium’, dedicato al fiume, con il Sauvignon Blanc, il Pinot Bianco, sono arrivate le medaglie, anche da realtà europee che sono un’icona per i vini bianchi. Ad Aquileia (Ud), Cantina Brojli di Franco Clementin, Schermata 2021-09-06 alle 01.11.28che ha trasferito da Terzo di Aquileia (Ud) l’esperienza avviata nell’agricoltura tradizionale dal padre. E che ora il figlio Antonio sta valorizzando con vini attesi dai degustatori, dal Traminer di Viola, al Riesling, la Malvasia, anche il Refosco. A Villa Vicentina (Ud), nell’entroterra rivierasco, l’azienda Valpanera non smette di raccogliere successi tra i gourmet con il Refosco dal Peduncolo rosso, vino bandiera dell’Aquileiese ma dell’intera area rivierasca. L’obiettivo è il rilancio di un’azienda che faceva parte di una proprietà estesa anche sulle zone umide lagunari, e prende infatti il nome dalla Val Panera (valle da pesca). Da pochi mesi la proprietà è passata alla famiglia Baccichetto, e il settore enologico è curato da Alessandro, assieme al fratello Paolo, che hanno sviluppato negli anni l’esperienza lanciata dal padre, Vittorino Schermata 2021-09-06 alle 01.14.46Baccichetto, a Precenicco. Valpanera, con annate riserva di Refosco, ma anche la Malvasia Carato e altro. Anche a Precenicco (Ud), dove i vini rivieraschi portano ancora il nome del fondatore Vittorino Baccichetto. Palazzolo dello Stella (Ud) accanto alla via Annia, ritrova una vocazione antica nel cru di Isola Augusta. Un’oasi naturale campestre che permette agli appassionati di degustare il Brut Edgardo, la Malvasia, Chardonnay Les Iles, Ribolla Gialla, Il Cabermnet Augusteo e il recente macerato Vino Vivo. A seguirne il cammino, assieme a Massimo Bassani che da oltre 40 anni valorizza il percorso lanciato dal padre, Renzo, il figlio Jacopo, già winemaker dell’anno al Merano Wine Festival.

 

IMG_1186 2A Latisana (Ud) , l’idea di Domenico Toniatti Giacometti di valorizzare le terre a cavallo del fiume Tagliamento, capendo anche in questo caso, che lì il vino si poteva fare, intuizione che avevano avuto nell’antichità i romani i quali inviavano i legionari nelle terre di conquista con piante dell’olivo e della vite da mettere a dimora, è stata messa a fuoco dal figlio Giovanni, che assieme ai fratelli Livia e Roberto segue le aziende agricole e i tre B&B assieme agli allevamenti di cavalli trottatori da gran premio. Assieme ai vini tradizionali uno spumante brioso da compagnia che è il Prosecco Rosè. Ancora a Latisana, verso il mare, a Pertegada ciò che Guido Lorenzonetto ha seminato il figlio Marco sta sviluppando ancora. E mentre Guido si occupa spesso anche della vigna, il figlio, in azienda assieme alla sorella Schermata 2021-09-06 alle 01.19.46Mara ha messo a punto vini che conquistano i degustatori. Dal Prosecco Brut Millesimato, al Friulano, ma anche l’autoctono Raboso. Il Prosecco in questi anni si è fatto strada sui mercati e tra gli appassionati di bollicine e non solo, e proprio nei terreni e nell’aria rivieraschi trova le condizioni adatte per crescere nelle aspettative del pubblico. Anche la Ribolla Gialla ha trovato oramai uno spazio importante e viene realizzata di qualità dai produttori della Riviera Friulana.

Carlo Morandini