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MARE: IL 5.PREMIO VOCE DELL’ADRIATICO A BEPPE DONAZZAN GIORNALISTA

Premio  Voce Adriatico 2017 a Donazzan Beppe
Premio Voce Adriatico 2017 a Donazzan Beppe

 E SCRITTORE VENEZIANO IN UN VOLUME HA SAPUTO

TRASMETTERE LE EMOZIONI E L’ESSENZA DELL’IMPRESA DEL MORO DI VENEZIA ALLA LOUIS VUITTON CUP LO HA FATTO RIPERCORRENDO LE STORIA DEI PERSONAGGI CHE L’HANNO IDEATA E RESA POSSIBILE MONDO DA RAUL GARDINI A  PAUL CAYARD AL VELISTA VIANELLO CHE INSEGNO’ L’ARTE DELLA MARINERIA Ha fatto Full il Premio Voce dell’Adriatico. Giunto alla 5.edizione, ha valorizzato altrettanti grandi personaggi che hanno speso le loro competenze, la loro passione, per riscoprire, sostenere, promuovere, far conoscere il mare Adriatico. Considerato per certi aspetti come un bacino chiuso, come ha voluto evidenziare Mauro Pelaschier, uno dei premiati delle edizioni precedenti, in quanto racchiude come uno scrigno ricchezze ambientali, biologiche, paesaggistiche, non solo marine, ma anche connesse alle civiltà e alle popolazioni che si sono sviluppate sulle sue rive. Ricchezze etniche, culturali, linguistiche, artistiche, storiche, ora anche archeologiche, che come un caleidoscopio di peculiarità racchiudono l’essenza del mare Adriatico. Questi gli obiettivi per i quali Fortunato Moratto, consigliere unico di Marina Sant’Andrea, già velista professionista, e Carlo Morandini, assieme alle associazioni regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio (ARGA FVG) e Riviera Friulana, patrocinato dal Club UNESCO di Udine e dall’UNAGA, hanno ideato il riconoscimento, che viene consegnato in occasioni di festa nella struttura nautica di San Giorgio di Nogaro (Ud). Il Premio Voce dell’Adriatico ha fatto Full, perché è stato assegnato a due insigni ricercatori, l’oceanografo padovano, Andrea Bergamasco, e il biologo marchigiano, Corrado Piccinetti, e a tre grandi comunicatori: il romagnolo, Cino Ricci, il ‘guru’ della vela italiana, il monfalconese, Mauro Pelaschier, telecronista e vincitore di decine di regate, e al veneziano Beppe Donazzan, giornalista e scrittore. Questa volta, al Marina Sant’Andrea era in atto il Nautor’s Swan Adriatic open day, la festa degli appassionati delle prestigiose barche a vela realizzate dal cantiere finlandese. Che in qualche modo è connesso con la storia della vela italiana. Il 5Premio Voce dell’Adriatico, è andato a Beppe Donazzan, inviato dall’allora direttore de Il Gazzettino, Giorgio Lago, a seguire quella che si sarebbe rivelata la fantastica esperienza velica, imprenditoriale, sportiva, de Il Moro di Venezia. Una barca che ha lasciato il segno nel cuore degli italiani, e non solo, appassionati del mare e della marineria. Ma in particolare delle grandi imprese sportive. Tanto che come ha ricordato Donazzan, alla metà degli anni ’90, quando Roul Gardini guidò l’impresa della seconda barca italiana che puntava a conquistare la Coppa America, con al timone il campione di San Diego, Paul Cayard, la vela in quell’occasione, poi per diversi anni, divenne popolare quanto il calcio. E di frequente gli amici si ritrovavano al bar, non soltanto a Venezia dove l’impresa è nata, per seguire alla televisione le dirette dagli Stati Uniti della finale della Louis Vuitton cup, la fase preliminare dell’Americas Cup, poi vinta dal Moro. Ma perché Donazzan e il Moro di Venezia? Beppe è sempre stato un giornalista sportivo, ma grande appassionato di motori, e praticante. La passione per il mare e la vela è scattata quando dovette seguire l’impresa del Moro e le sfide che il veneto Raul Gardini avrebbe affrontato e superato per conquistare la meta. Per raccontare quell’incredibile ed entusiasmante esperienza, che Donazzan ha descritto dal vivo e vissuto per il suo giornale ma anche per numerose altre testate, ha scritto un libro, Il Moto di Venezia, Mare Verticale editore, che trasmette con efficacia e realismo tutti gli aspetti dell’epopea e della storia del Moro, che segnò tappe fondamentali per l’evoluzione tecnica nello sport del mare, ma anche per l’etica del mare, il rispetto delle regole sportive. E riuscì ad aggregare gli italiani attorno alla Campagna per la Coppa America del Moro, quanto i mondiali di calcio. Per Venezia poi fu un’occasione forse irripetibile per elevare il tono dell’immagine della città: per esempio, la cerimonia di presentazione fu affidata al registra Franco Zeffirelli. Ma lo spirito che animò il Moro di Venezia vive ancora. Uno dei nove esemplari della barca, dei quali cinque furono realizzati per la sfida, quattro per gli allenamenti, spesso viene presentato agli appassionati, ed è gestito da un team guidato dallo skipper Carraro. Il premio, simbolico, era costituito da un quadro dell’artista udinese, Alessandra Candriella, che ha saputo ritrarre, come ha commentato Donazzan, con estrema fedeltà il calore e i colori che per diversi mesi avevano saputo accendere il cuore degli italiani. La cerimonia era stata aperta da Davide Altan, che ha portato il saluto della proprietà del Marina Sant’Andrea. È seguita una degustazione di prodotti di pregio tipici friulani. E per chi lo desiderava, è stato possibile provare in mare uno Swan 48. Ma anche le Porsche messe in mostra per l’occasione. E abbinate al cantiere finlandese.

 

 

Come accade per l’oggetto di ogni passione, anche il mare ha le sue icone, i suoi miti. Che spesso però, è proprio ad avvicinare al grande pubblico o a chi desidera continuare a sognare, o sta cercando di concretizzare un sogno. Nella nautica d’altura da diporto, per esempio, vi sono barche che pressoché da sempre evocano in chi va per mare o negli amanti della marineria, l’immagine di una crociera da sogno, o il progetto di una traversata o di giornate intere trascorse sul mare. una di queste è certamente uno degli yacht realizzati dalla Nautor’s Swan. A volte, per avvicinare un mito, un modello al quale ci si vuole ispirare, una situazione o uno stile di vita particolari, è sufficiente mantenere i contatti con il mondo del mare, e poi, chissà attendere l’occasione giusta. È con questo spirito, con la volontà di avvicinare i propri prodotti per la nautica di lusso e di pregio, anche al grande pubblico che domani e domenica al Maina Sant0’Andrra di San Giorgio d Nogaro (Ud) è in programma Nautor’s Swan Adriatic oper day. Nella struttura nautica dei vip, sarà infatti festa del mare, sabato e domenica (27 e 28/5). Una festa rivolta non soltanto ai possessori di uno Swan, bensì a tutti coloro che il mare lo amano davvero. Ma partiamo dagli inizi. Lo scorso anno nell’ambito del marina sangiorgino è nata la sezione adriatica di Nautor’s Swan. Perché a Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro (Ud) è attivo da tempo il centro assistenza per questi splendidi ‘cigni’ del mare per l’Adriatico. Si è trattato dunque di ottimizzare la proposta del cantiere finlandese attraverso il personale qualificato e specializzato del team tecnico, e non solo, del Marina .ora Nautor’S Swan Adriatic è divenuta una realtà, e il suo punto vendita principale si trova proprio nel marina. Per festeggiare i primi risultati di questa nuova realtà, domani e domenica Sant’Andrea aprirà le porte al pubblico. E con l’aiuto di alcuni produttori dell’agroalimentare friulano proporrà argomenti marinareschi e sapori rivieraschi, del Friuli centrale e della Riviera friulana. Domani e domenica, si potranno dunque visitare le barche in esposizione, che in taluni casi saranno illustrate dagli skipper o dagli armatori. Per un paio di giorni, dunque, la darsea dei vip rimarrà tale, ma si metterà a disposizione di tutti. Una delle opportunità che saranno offerte sarà quella di poter salire a bardo e uscire in mare su uno Swan 42. Nel frattempo, a terra saranno illustrati i nuovi progetti e gli scafi realizzati di recente dalla Nautorì’s Swan. Mentre sarà possibile degustare prodotti del territorio. mentre domenica mattina sarà presentato in anteprima per il Friuli il volume ‘Il Moro di Venezia’, sull’avventura veneziana alla Coppa America. La presentazione sarà il corollario del Premio Voece dell’Adriatico, giunto alla quinta edizione. Che sarà assegnato per il giornalismo all’autore del libro, Beppe Donazzan, già caporedattore de Il Gazzettino. Dal suo volume, Donazzan non nasconde lo sforzo, la passione, la dedizione che hanno spinto alla realizzazione dell’impresa del Moro di Venezia. Doti, che si ritrovano anche nell’autore del libro. Il quale con perizia giornalistica e da ricercatore è riuscito a trasmettere attraverso le pagine del volume l’entusiasmo, le sensazioni, lo stile di un’epoca, nella quale la spedizione veneziana alla Coppa America fu resa possibile dalla grande passione e  dedizione di un imprenditore. Nelle edizioni precedenti, il premio Voce dell’Adriatico, ideato da Fortunato Moratto, consigliere unico del Marina Sant’Andrea, e da Carlo Morandini, assieme all’ARGA FVG, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio del FVG, assieme all’Associazione La Riviera Friulana, e con il patrocinio del Club UNESCO di Udine e di Italia Nostra, è stato assegnato, sempre per il giornalismo, a Cino Ricci, che domenica sarà presente alla cerimonia, per la ricerca ad Andrea Bergamasco,  oceanografo, e a Corrado Piccinetti, il biologo di Linea Blu e Linea Verde, e per la comunicazione a Mauro Pelaschier.

L’Ufficio stampa

San Giorgio di Nogaro, 30 maggio 2017.