#Rivierafriulana Breve viaggio con le eccellenze rivierasche tra un’estate di rilancio e un pre-lockdown
A Lignano Riviera in attesa della ripartenza come tra i filari di viti in riva all’Isonzo
Pozzo – Sil cautamente ottimista ma come Lorenzon – Feudi di Romans attende la fine della pandemia
E Lignano Sabbiadoro, uno degli elementi cardine della Riviera Friulana? Il bilancio dell’estate è stato migliore delle aspettative, e una ripresa c’è stata, in spiaggia, nella ristorazione, mentre hanno sofferto soprattutto la mancanza degli stranieri che si erano fidelizzati ormai al fascino della penisola balneare i parchi tematici
e i villaggi turistici, assieme agli alberghi. Come il Campeggio Pino Mare, da sempre alla ricerca della qualità, dell’ambiente, della sostenibilità, del benessere degli ospiti. Ordinati viali alberati, e all’ombra dei grandi pini marittimi i confortevoli cottage, comode confortevoli collocate tra i verde assicurano confort, per un soggiorno che fa sentire i villeggianti come a casa loro, immersi nella natura che dominava la città, prima dello sviluppo. Strade fiorite contornate da oleandri multicolori, portano al mare o verso il parco acquatico arricchito da alcuni anni dal centro benessere. Accanto al quale, ci sono le piscine di acqua marina riscaldata dall’altro lato della recinzione. Ma, raccordato sempre con il Pino Mare, il ristorante Alla vecchia finanza, realizzato negli anni ’70 nell’ambito dello sviluppo delle strutture marine sul fiume Tagliamento. Là dove si dice che lo scrittore americano Ernest Hemingway si ispirò per scrivere uno dei suoi romanzi più affermati. Verso il fiume, al termine della strada, sulla quale si affaccia l’american bar e il giardino del ristorante è stata attrezzata una passeggiata, la sera anche illuminata, che consente di raggiungere la spiaggia verso la foce del Tagliamento. È qui che abbia mo incontrato il dottor Renzo Pozzo, l’imprenditore che ha coronato il suo sogno realizzando e sviluppando il Kursaal e la spiaggia di riferimento fino al Tagliamento, il Campeggio Pino Mare, la Vecchia finanza. Ora il parco tematico con le piscine di intrattenimento. È ottimista, perché se l’estate ha chiuso i battenti con un bilancio soddisfacente, questa nuova chiusura cade, fortunatamente, in un periodo nel quale gran parte di Lignano va in letargo, per ripartire in prossimità del periodo natalizio. Ovvero, è il periodo dell’anno destinato dalla gran parte degli operatori lignanesi al riposo. Renzo Pozzo, è moderatamente ottimista. Anche perché, per il momento, non resta che aspettare che l’emergenza finisca, che arrivino cure o vaccini adeguati ed efficaci, tali da rassicurare i potenziali turisti. Per consentire la ripartenza dei flussi turistici anche dai mercati al momento sospesi.
Mercati, che riguardano anche i consumatori. Come ribadisce Enzo Lorenzon, I Feudi di Romans, l’azienda vinicola premiata anche in questi giorni per le sue produzioni di alta qualità con le quali ha conquistato i degustatori e le giurie superando anche realtà considerate per decenni leader a livello mondiale, conferma che la campagna agraria 2020 è andata molto bene. Sui terreni vitati situati tra gli argini dell’Isonzo e la pianura isontina, sul margine orientale della Riviera friulana, dove fino ad alcuni decenni fa c’erano soltanto ciottoli e ghiaie sui quali Lorenzon, oggi coadiuvato dai figli Davide e Nicola, aveva scommesso, la stagione estiva ha consentito di realizzare uve di qualità, per produrre vini di pregio e con gradazioni importanti. Ma non basta. Secondo Lorenzon, che ha dedicato uno dei suoi vini più premiati e richiesti, ‘Sontium’, al fiume che gli ha regalato una pianura adatta a insediarvi una grande viticoltura, questa fase dell’emergenza sarà più critica di quella precedente. Perché in gran parte dell’Italia, i ristoranti sono già tutti chiusi, ma anche il mercato estero è fermo. “Abbiamo fatto, assieme a molti dei viticoltori, del nostro meglio, avviando anche le consegne a domicilio. Ma non è sufficiente a consentirci di coprire l’assenza delle altre attività. Per il nostro settore, le attività dell’ORECA (hotel-ristoranti-caffè, ma anche catering) sono essenziali”. La grande distribuzione, è un settore di sfogo per le produzioni di pregio rivierasche, ma finché la vita quotidiana non riprenderà ritmi ‘normali’, anche per il settore enologico, conferma Enzo Lorenzon, la situazione non si potrà sbloccare.
Carlo Morandini
(3 – segue)