RIVIERA FRIULANA #TESTDRIVE: Golf Sportsvan Business GTI
LA VERSIONE TECNOLOGICA DELLA MITICA BERLINA
WOLKSVAGEN FRUTTO DELLA SETTIMA GENERAZIONE TRA LE STRADE RIVIERASCHE E LE LUNGHE PERCORRENZE NELLA PENISOLA
Una Golf lungo le strade rivierasche nell’estate 2016? Tranquilli. Non abbiamo provato per voi un’auto che oramai è inserite tra le #vetturestoriche, anche nel mondo dell’automobilismo sportivo. Si tratta del risultato della settima generazione di una delle auto più vendute la mondo. Un restyling tecnologico e funzionale. Ma andiamo per ordine. Era la metà degli anni ’70. Da poco maggiorenne, vedevo la Golf come un’auto giovane ma elegante, veloce ma comoda, specialmente per quell’epoca. Poi, la passione per le corse, e l’esigenza di fare di necessità virtù, ho trasformato la 127 che mi aveva acquistato mio padre per andare all’Università in un mezzo per sfidare la forza centripeta, l’aderenza al suolo, qualche volta anche la forza di gravità. Con ottimi risultati. Un amico si era attrezzato meglio di me, anche per correre: con una Volkswagen Golf. Allora però, si poteva sopperire alla disparità dei mezzi con l’abilità, l’agonismo, la strategia di gara. Pochi mesi dopo è arrivata la Gti 1600. Divenendo subito un mito, imprendibile in salita. Quasi contemporaneamente uscì il modello diesel. Tale fu il successo di questi modelli, che dopo milioni di vetture siamo arrivati al restyling numero Sette. Con l’implementazione di una tecnologia d’avanguardia, che la rende sempre gradevole. Competitiva. Funzionale. Attuale. Attuali, e da auto tuning, sono le luci esterne agli specchi retrovisori che illuminano l’esterno delle portiere. Gli specchi che si chiudono automaticamente. All’interno le luci di lettura per i posti anteriori e per quelli posteriori. Luci che illuminano il pavimento. Strisce luminose a led che segnalano il bordo interno delle portiere. Mentre le maniglie interne sono anch’esse efficacemente illuminate. Lo specchio retrovisore che si regola automaticamente. Sono tutti accorgimenti che, oggi, rendono la Golf appetibile ai giovani. Il volante, dall’ottima presa, è corredato da tutti i comandi che possono essere deviati vicino alle mani. Oltre a quelli tradizionali, comoda e accessibile è la serie di test sull’efficienza del motore, i consumi, la fanaleria ecc. Pratico il cruise control, assieme al limitatore di velocità, ai comandi per la radio, il telefono… Molto precisi i comandi luci e tergi. Nella plancia centrale, il sistema di navigazione touch screen, con radio, test e verifica delle funzionalità dell’auto. Compresi i sensori dell’efficienza degli pneumatici. E il sistema di controllo per il parcheggio, l’avvicinamento a ostacoli, che è dettagliatamente esplicitato dal display centrale. Mentre un piccolo display tra i due orologi della strumentazione replica le indicazioni essenziali e quelle funzionali, dalla direzione da seguire secondo il navigatore, al punto cardinale verso il quale ci stiamo dirigendo, ai consumi, alle indicazioni utili da tenere sott’occhio. Ora, però, guidiamola. La chiave apre a distanza le porte, o sblocca il portellone posteriore di questo modello: Golf VAR TDI 16. Mentre allo sblocco delle porte gli specchietti retrovisori, da ripiegati, riprendono la posizione di utilizzo, si accendono le luci di cortesia esterne e interne e gli anabbaglianti, che sono di buona potenza, con lampade Bi-Xenon. Ci sono le luci di svolta dinamiche. Il freno a mano è elettrico. Molto efficace. Scordatevi di dare il colpetto di leva di vecchio stampo per innescare la sbandata come si faceva con le Golf degli anni ’80: il freno a mano tende a bloccare le ruote con troppa decisione e non è regolabile. Perché, ovviamente, serve ad altro. Cinque marce, il cambio molto docile e preciso. La leva all’altezza giusta. Ai semafori o in coda si spegne da sola, e si riaccende appena si preme il pedale della frizione. È dotata di un sistema per il recupero di energia che avviene in tali condizioni. Con buon tiro ai bassi, questa SW è veloce. E ci permette di spstarci nelle strade rivierasche tra San Giorgio di Nogaro e Marina Sant’Andrea. E’ precisa nella guida, come le sei generazioni di Golf precedenti. Ce lo prova lungo le strade locali che ci portano verso Castions di Strada poi per le campagne in direzione di Ariis di Rivignano, Dove andiamo ad ammirare l’acquario delle specie ittiche fluviali dell’Ente Tutela Pesca della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’abbiamo provata anche in un lungo trasferimento per le vacanze sull’autostrada Adriatica a quasi pieno carico, in tre con valige e bagagli. Piuttosto rigida, se può mettere a disagio in alcune situazioni di sconnesso o su un percorso di montagna o collina con avvallamenti, ma solamente se portata al limite, la Golf non mette mai a disagio nei viaggi a pieno carico. Nemmeno nei consumi: in autostrada, sempre a pieno carico, a 130 km/h consuma poco più di 5 l x100/km. Non ci siamo riusciti a soffermare sui comandi di assetto o trazione. Ma, forse a causa degli pneumatici, l’abbiamo trovata troppo sensibile alle buche e alle irregolarità del fondo stradale. Il tutto, come dicevamo, acuito dall’assetto rigido. A volte è come se corressimo con una bicicletta da corsa sul pavé: vibrazioni e sobbalzi. Nella guida sportiva, nel misto all’uscita delle curve la Golf si siede un po’. Ma non è nata per questo. Anche perché i 100 kg di peso risparmiati rispetto alle versioni precedenti, forse sono stati riacquistati per allungare l’auto e renderla ‘familiare’. In teoria, potrebbero risentirne i consumi, ma con l’auto da noi provata, i risultati ottenuti in fatto di consumi sono stati davvero soddisfacenti. Anche in caso di maltempo, la Golf conferma le sue doti di affidabilità e sicurezza. Anche sulle strade più nervose, come quelle lungo gli argini del fiume Tagliamento. Doti, ereditate dalla serie della Golf che ha previsto, tra le innovazioni, l’allungamento del passo della vettura. Che effettivamente, ricordiamo, negli anni ’70 e ’80 era un po’ troppo corto e ne risentiva ad alta velocità. Ovviamente, all’alta velocità di allora… Un allungamento che è andato a tutto vantaggio della guida sicura, e della tenuta di strada. Anche se a guidarla ci mettiamo dei guidatori inesperti. Un sistema elettronico, come quelli che si stanno diffondendo sulle auto di uscita recente, protegge la vettura e il conducente dai problemi della guida in coda: rallenta automaticamente l’auto, la ferma, la fa ripartire. Segnala l’avvicinamento al ciglio della strada. Anche la Golf è, dunque, un’auto intelligente. Non da ultimo, la capacità di carico è davvero notevole. Specie se si abbattono i sedili, anche separatamente. Una vettura piacevole, quindi, per le percorrenze rivierasche, ma anche per i viaggi, il lavoro, il turismo. Un’auto versatile ed elegante, che non fa sfigurare nemmeno le signore alla guida.
Carlo Morandini