#Rivierafriulana #cartadelgusto2023 – lo Chardonnay Les Iles emblema delle potenzialità dell’area
Dedicato da Massimo Bassani alla sua Isola Augusta l’oasi che si staglia tra il fiume e la laguna
Sintesi del sogno di un imprenditore visionario tra i pionieri della Riviera friulana
L’Isola che non c‘è, il titolo di un romanzo ricco di significato scritto nel 1904 James Mattew Barrie attorno all’isola immaginaria di Peter Pan, e di un brano musicale del 1992 di Edoardo Bennato rimasto nel cuore di musicofili e non solo per la simbolica attualità.
Un’isola che si staglia nettamente in mezzo a distese di terre sottratte alle zone umide. Tale era l’orizzonte attorno all’azienda agricola di Palazzolo dello Stella (Ud) che Renzo Bassani lasciò al figlio Massimo, sia pure costituita da fabbricati rurali in stato di semiabbandono.
Era il frutto di un sogno, dell’immaginazione di un imprenditore visionario, come lo erano i pionieri che hanno dato un senso alla Riviera friulana. Da allora l’Azienda agricola Isola Augusta si è arricchita di elementi nuovi, passo dopo passo.
A volte innovativi, come l’utilizzo della geotermia per riscaldare i locali, poi il fotovoltaico, e la prima colonnina di ricarica elettrica dell’area. Servizi attorno ai quali imperniare la sostenibilità dell’azienda. Ma innanzitutto, per far conoscere i prodotto vino direttamente al pubblico, il chiosco, pensato per poter proporre l’azienda ai turisti di passaggio e agli appassionati dei sapori locali assieme al gusto del territorio.
Nel frattempo, mentre Massimo Bassani accompagnava la crescita del vigneto regionale ricoprendo diversi ruolo negli organismi associativi e istituzionali nati anche su sua ispirazione, prendeva corpo l’azienda vitivinicola arricchita stagione dopo stagione da filari di nuove varietà, per completare la gamma dell’offerta e qualificare le produzioni enologiche che meglio si sapevano ritagliare spazi di prestigio tra i degustatori e sui mercati nazionali e internazionali.
Lungo questo cammino, uno dei figli di Massimo, Jacopo, si è appassionato al settore e oggi affianca il padre alla guida dell’azienda, interpretando con efficacia il ruolo di ‘winemaker’, la figura professionale trainante nella vitivinicoltura che interpreta con efficacia.
Tanto che lo ha portato a vincere il massimo riconoscimento al Merano Wine Festival e a raggiungere altri importanti traguardi. E mentre l’azienda agricola Isola Augusta veniva arricchita da strutture sempre funzionali all’attività, oggi anche agrituristica con accoglienti alloggi realizzati con criteri biologici e di eco sostenibilità, i vini crescevano parallelamente alla valorizzazione del settore e delle sue potenzialità. Vini, che a partire da quelli prodotti da Renzo Bassani negli anni ’60 già realizzati da vigneti gestiti secondo criteri di sostenibilità e con procedimenti interamente naturali, rispondenti allo slogan identitario coniato da Bassani di ‘Vino vivo’, hanno saputo stare in linea con le attese dei degustatori, della clientela eterogenea, del flusso di turisti che ripercorre ogni estate le strade circostanti.
Vini eleganti, equilibrati, caratterizzati rispetto alle attese di appassionati che nei primi anni di attività erano ancora fuorviati dalla vecchia denominazione dell’area dove si trova l’azienda: Bassa friulana. Poi il marchio aziendale, Isola Augusta, che si richiama anche agli antichi fasti enologici del territorio all’epoca degli antichi romani e al passaggio dell’antica via romana Annia che scorre proprio tra i vigneti, abbinandosi idealmente all’idea rivierasca con la quale Massimo Bassani ha saputo fidelizzare gli appassionati.
Tra i prodotti da uve a bacca bianca, i vini bianchi fermi e gli spumanti, e la valorizzazione dell’antico vitigno autoctono Ribolla Gialla proposto con successo le bollicine, e a bacca rossa. In questa linea di pregio, il bianco Les Iles è il profumato Chardonnay che si può definire un vino bandiera di Isola Augusta.
Un vino, che Massimo e Jacopo Bassani propongono per l’abbinamento con le carni bianche, i piatti a base di frutti di mare e formaggi mediamente stagionati: si presenta con un colore giallo paglierino carico e intenso. Il suo profumo è delicatamente fruttato con note di vaniglia, frutta esotica e fiori bianchi, ed è morbido e avvolgente al palato.
Carlo Morandini