RivieraFriulana : fino al 4 marzo il menù interamente dedicato alle carni suine in una ambientazione artistica

come da cinquant’anni alla Tavernetta Da Aligi la Fieste dai nemoraz dal purcit E la mostra di quadri e oggetti dedicati a un animale che ha rappresentato per secoli una grande fonte di sostentamento perché del suo corpo si utilizza tutto : ‘Dal purcit no si bute vie nuje’

San Valentino, la Festa degli Innamorati. C’è chi la festeggia in modo tradizionale. Ci sono i ristoratori che vi dedicano un menù speciale, rivolto alle coppie di appassionati del gusto. C’è chi, già cinquant’anni fa, aveva ideato il primo evento degustativo dell’enogastronomia a Nordest, forse italiana. Proprio cinquant’anni fa, Aligi Grop, con l’amico Toneatto, pensò di unire la festa tradizionale e uno de momenti più sentiti del focolare della civiltà contadina alla manifestazione di affetto e amore per la propria compagna. Un intento velatamente ironico, che ha rappresentato forse la chiave di volta del successo dell’iniziativa. In questo periodo dell’anno, in Friuli come in gran parte del nord Italia si degustano i prodotti dell’arte norcina. La lavorazione delle carni del maiale, cinquant’anni fa, ancora oggi quando è praticata con la grande professionalità che gli artigiani del gusto, come Mario Lizzi, sanno esprimere, rappresentava il momento più intenso e concreto della gastronomia. Allora non erano ancora state lanciate forme di allevamento alternative, non erano ancora decollate l’avicoltura né la cunicoltura. Ovviamente a livello della ristorazione di pregio. L’idea ebbe immediato successo. Anche perché già allora Aligi contava numerosi amici ed era supportato alla Tavernetta di Porpetto, dall’intera famiglia. Dalla moglie Emma in particolare. Alla quale poi si sarebbero affiancati i figli, Ezio, in cucina, le figlie, Clia e Mary, in sala. Da allora, sono passati per la Tavernetta decine di migliaia di gourmet, appassionati del gusto, curiosi, singoli, coppie, famiglie, gruppi. Anche personaggi famosi. Ma famosa, negli anni, era diventata la Fieste dai nemoraz dal purcit. Ma anche la Tavernetta, dedicata ad Aligi (La Tavernetta Da Aligi), che da un anno non c’è più. Grande animatore del territorio, uno dei primi portavoce del gusto e dell’accoglienza della #RivieraFriulana, Aligi e la sua famiglia hanno attirato a Porpetto numerosi critici della cucina, giornalisti, esperti, estimatori della tavola di pregio. Ma anche persone altrettanto appassionate della cucina del maiale. E non solo. Perché la lavorazione delle carni suine e la cucina loro dedicata rappresenta un elemento fondante della cultura del territorio. È parte integrante della alimentazione, della civiltà contadina. Come ogni elemento della cultura, di per sé è capace di attirare altri estimatori, studiosi, ricercatori, appassionati. È quanto è successo con un noto collezionista padovano. Un professionista che ha finalizzato la sua passione e ha cominciato a raccogliere gadget, riproduzioni, modelli che si richiamano al maiale. Ha cominciato nel 1976, quando ricevette in regalo un maialino di vetro di Murano. Poi due maialini magnetici in cambio di un testo di medicina. E fu lì che si appassionò. Cominciò a girare in Italia e all’estero per le sagre, rientrando con la valigia piena di preziosi cimeli. Che oggi sono oltre 30 mila. Con 3000 mila cartoline. E numerose opere d’arte. Renzo Battaglia, un dentista padovano, oggi è in grado di chiamare la sua casa al Lido di Venezia Maialido. Un giorno si è recato a Porpetto. Per incontrare Aligi. Ed è nata un’amicizia indissolubile. Che ha contribuito ad arricchire la Fieste, ogni volta con soggetti nuovi e diversi, con opere curiose. Così è anche questa volta, per il cinquantennale. Una mostra suggestiva e curiosa, di quadri e oggetti. Alcuni li riportiamo nelle foto. Gli altri, beh, vale la pena di andare a vederli. Anche per assaggiare il sempre ghiotto, ma delicato menù de La Tavernetta Da Aligi, a Porpetto.

Carlo Morandini

Porpetto, 13 febbraio 2018.

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