#Riviera friulana genera un rosso morbido profumato e persistente ideato dai Romani
Il Refosco dal peduncolo rosso superiore nasce da terre argillose
Adatto all’invecchiamento che lo ingentilisce rendendolo un vino da abbinamento
In principio c’era un vino da uve a bacca rossa. Dal quale gli antichi romani ricavavano anche il fabbisogno calorico per i lavori più faticosi, o per affrontare con maggiore energia le campagne alla conquista di nuovi territori. Era quella bevanda conosciuta allora come ‘pucinum’.
Che da quanto si ricava interpretando il primo storico e cronista enogastronomico conosciuto, Apicio, sarebbe proprio il Refosco. Nei secoli si è affinato perché le abitudini dei nostri antichi progenitori erano diverse dalle nostre. Motivate dalla necessità di conservare più a lungo le bevande e i cibi, e di insaporirle.
Al vino aggiungevano infatti il miele, per rafforzarne l’aroma o forse per superare i difetti inevitabili di lavorazioni in cantina arcaiche. Il Refosco ha avuto sviluppo nelle zone dell’aquileiese, proprio attorno all’antica città romana di Aquileia. Ma era stato diffuso su un più ampio territorio di quella che oggi è la nostra regione, il Friuli Venezia Giulia. Fino alle pendici collinari. Dove viene coltivato tuttora.
Una quarantina d’anni un imprenditore lombardo decise di investire nel Friuli orientale, nell’Aquileiese, nella Riviera friulana. E acquistò terre da destinare a vigneto, strutture che sarebbero divenute una cantina, una valle da pesca. Che si chiama Val Panera. Un nome suggestivo. Che si richiama al pane, o forse anche al Vaso di Pandora. Talmente suggestivo, che decise di assegnare lo stesso nome all’azienda vitivinicola.
Che oggi ha sede sulla statale tra Cervignano e Monfalcone. Mentre i vigneti si trovano sui territori comunali di Villa Vicentina e di Cervignano (Scodovacca). Di recente, l’azienda vitivinicola Valpanera è stata acquisita da Alessandro e Paolo Baccichetto, originari di Precenicco e conduttori dell’azienda creata proprio a Precenicco dal padre, Vittorino.
Il loro arrivo a Valpanera ha attivato un percorso di valorizzazione dell’azienda e delle produzioni. In particolare del Refosco dal peduncolo rosso Superiore. Alessandro e Paolo, fin dal primo approccio con Val Panera, hanno potuto riscontrare che il Refosco tiene molto bene all’invecchiamento.
L’attività dell’azienda ha infatti consentito di disporre di una cantina dotata di varie annate. Tanto da poter avviare degustazioni verticali del prodotto. Dalle quali sono emerse le potenzialità del vino considerato forse il più antico della penisola italica. Ma ancora molto attale. Che nella degustazione emana profumi di mora e di lampone. Persistente al palato, erbaceo, leggermente amarognolo, si ingentilisce con l’invecchiamento.
E acquisisce nuovi sentori e morbidezza. Che lo rendono adatto all’abbinamento con i formaggio stagionati, con le carni rosse. Comunque da apprezzare anche nella bella stagione tanto che Alessandro lo consiglia anche come vino per l’estate dell’azienda Val Panera. La gradazione alcolica (13°), è il risultato di uve di qualità coltivate con 80 q.li per ettaro. Che consentono all’azienda di realizzare 15 mila bottiglie per ogni campagna vendemmiale.
Affinato in botti di rovere per almeno 6 mesi, è un vino che viene generato da uve da viti coltivate su terreni argillosi. Ma non soltanto Refosco a Valpanera, spazio di pregio trovano i bianchi come lo Chardonnay Carato, e altri prodotti legati alla tradizione e al territorio. L’impronta che i Baccichetto stanno implementando il Val Panera consente di poter auspicare un Rinascimento del Refosco dal Peduncolo rosso, un vitigno che appartiene alla storia delle terre rivierasche.
Carlo Morandini
Refosco dal Peduncolo Rosso Riserva DOC Friuli Aquileia
Azienda agricola Valpanera
Da vigneti tra Scodovacca e Villa Vicentina di natura argillosa, da metà settembre il 10 per cento delle uve viene lasciato appassire in pianta fino alla prima metà di ottobre.
È un vino rosso dai riflessi gratati, al naso è penetrante e complesso con toni speziati di tabacco dolce e caffè. Elegante e strutturato in bocca attraverso note di frutta matura e confettura, con un finale piacevolmente tannico e persistente